Ultim'ora.
Anche i Consultori Teologici vaticani approvano il miracolo
attribuito al Beato.
Ancora il “nostro”
P. Catanoso. Ormai si può dire che il lungo iter verso
la sua canonizzazione stia per concludersi.E’ di oggi,
infatti, la posa di un’altra pietra miliare: la Consulta
dei teologi ha dato unanime parere favorevole.
Si trattava di decidere
allora se fosse scientificamente spiegabile o meno il fatto
straordinario accaduto alla signora Anna Pangallo, guarita
improvvisamente, dopo diversi giorni di coma, da meningite
meningococcica. A deciderlo non poteva essere che la Consulta
vaticana dei medici. La quale aveva dato un responso inequivocabile.
Quella guarigione è scientificamente inspiegabile.
Qui si era ‘fermato’ ovviamente il lavoro di quella
Consulta, a cui non spettava decidere altro.
Il ‘tutto’
era poi passato alla ‘Consulta teologica’, che
avrebbe dovuto esprimersi su un quesito ulteriore: se cioè
quella guarigione, scientificamente inspiegabile, si potesse
o meno attribuire alla intercessione di padre Catanoso. A
deciderlo non poteva che essere una ‘commissione di
teologi’. Il responso è stato espresso proprio
oggi. Si, dicono i teologi, e lo dicono all’unanimità,
quel fatto deve, attribuirsi all’intercessione di padre
Catanoso. E’ cioè, per dirla in maniera più
semplice e popolare, un “miracolo’ suo. Che Dio,
cioè, ha compiuto per sua intercessione.
Per affermarlo all’unanimità,
e quindi con assoluta certezza, i teologi hanno avuto a disposizione
un dossier particolarmente nutrito di testimonianze, diligentemente
preparate dal Tribunale ecclesiastico diocesano di Reggio:
testimonianze che essi che hanno vagliato una per una, con
estrema coscienza, fino ad escludere ogni possibile dubbio.
Adesso i passi ulteriori
non sono che due. Si riunirà, ed è il primo
passo, la Commissione Cardinalizia per prendere atto del parere
unanime della Consulta medica e teologica. Presone atto, proporrà
al Papa -ed è il secondo passo — di dichiarare
‘santo’ Padre Catanoso. Il Papa fisserà
allora la data della canonizzazione.
Ma, torniamo per un momento al parere espresso dalla Consulta
teologica sul ‘miracolo’ di padre Catanoso. Hanno
dovuto vagliare, vi dicevo, una serie di testimonianze. Raccogliendo
qua e là, col fiuto dei cronisti, delle indicazioni
che riteniamo attendibili la Consulta ha vagliato, tra le
altre, particolarmente le testimonianze di alcune Suore del
Volto Santo, da quella di Suor Dorotea, oggi Madre generale,
a quella di Sr. Daniela; la testimonianza della signora Anna
Pangallo, ma anche di suo marito Domenico Spanò e di
sua figlia Angela; nonché la testimonianza di due sacerdoti
che erano stati entrambi parroci, successivamente l’uno
all’altro, a Roccaforte del Greco, don Marco Scordo
e don Leone Stelitano. Tutte concordi le testimonianze nel
riferire. che per la guarigione della signora Anna si è
invocata pubblicamente soltanto l’intercessione di padre
Catanoso.
I Consultori Teologi,
esaminate le testimonianze, hanno concluso i loro lavori mettendo
anche in luce la lezione di vita che padre Catanoso riesce
a dare con umiltà estrema, ed insieme con estrema forza,
al mondo di oggi.
Ai preti, innanzitutto,
dinanzi agli occhi dei quali rifulge la sua passione dell’apostolato,
la sua ubbidienza fino ai limiti impensabili, la sua fede
nel sacerdozio, la sua capacità di immolarsi, il suo
continuo attingere alla sorgente con la gioia e la costanza
della preghiera.
Ma poi anche alle ‘sue’
Suore, che voleva si segnalassero per l’umiltà
e la povertà, lo spirito di sacrificio e l’amore
ai sacerdoti specialmente se vecchi o ammalati, la donazione
agli ultimi della terra, fratelli privilegiati di Gesù.
Una lezione, infine,
anche per i laici, ai quali ricorda il valore della conoscenza
di Cristo e della sua parola, ma anche l’importanza
di avere coscienza del peccato e della necessità della
riparazione; e la centralità decisiva di rapportarsi
sempre, vivendo nel mondo, alla ‘comunione’ con
la Chiesa e i suoi pastori.
Una lezione di vita,
che continua ad impartire nel crogiolo di questo tempo, nel
chiasso di un mondo che sembra smarrire se stesso. E continua
ad impartirla con il coraggio del suo silenzio, con la forza
del suo sorriso.
(da Avvenire di Calabria)
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