La coltivazione della vite in Calabria risale al tempo dei Greci, i quali, fin dall'VIII secolo a.C., individuarono sui litorali dell’Enotria, cioè terra del vino, le zone vocate alla vite e diedero impulso, con i loro vitigni e con le loro pratiche enoiche, a una ottima produzione. La Calabria offre, inoltre, le prime testimonianze di una imponente e organizzata esportazione del vino verso nord e ovest. Le uve che compongono il Pollino, della tipologia a bacca rossa più coltivata nella regione, sono anch’esse probabilmente di origine greca, anche se non ci sono certezze in proposito.
Come si consuma
Il Pollino, per essere gustato al meglio, va consumato entro due, tre anni dalla vendemmia (quattro per la categoria Superiore), a una temperatura di 16-18 °C, in calici bordolesi o ballon. Si abbina a preparazioni piuttosto strutturate, come costolette di agnello alla calabrese, capretto ripieno al forno, carni bianche arrosto, coniglio al forno con aromi, ma si sposa ottimamente anche a piatti di formaggi e salumi regionali, come il caciocavallo silano stagionato, il pecorino, la ricotta calabrese, il capocollo, la salsiccia e la soppressata di Calabria.
Come si conserva
Le bottiglie, per essere ben conservate, vanno tenute coricate in scaffalature di legno, al buio, a temperatura costante fra 10 e 15°C e con un’umidità intorno al 70-75%, in modo che il tappo non si asciughi.
Come si produce
Il Pollino è un vino prodotto da vitigni di produttività regolare, con uve che maturano tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. La metodologia produttiva del vino (vinificazione in rosso) può essere definita come la vinificazione con la vinaccia (costituita dalle parti solide dell’uva, bucce e vinaccioli) a contatto con il mosto durante la fermentazione, per estrarre parte delle sostanze in essa contenuta. In sostanza, l’uva viene pigiata e, nella maggioranza dei casi, diraspata, quindi posta in speciali recipienti per la fase di fermentazione e macerazione, due fenomeni essenziali nel processo di vinificazione. Al termine della macerazione avviene la svinatura, che permette di eliminare dalla parte liquida le vinacce, ottenendosi così il vino fiore. A questo punto, il vino viene sottoposto a travasi per eliminare le altre sostanze solide eventualmente precipitate, quindi viene indirizzato all’affinamento e all’invecchiamento, per un periodo anche molto prolungato, e infine stabilizzato e imbottigliato |