Secondo gli studiosi il nome Melissa deriverebbe dal corrispondente vocabolo greco che significa “dolce”, e che sarebbe stato utilizzato per distinguere questo vino da quello prodotto nella confinante zona di Cirò, il cui nome in greco significherebbe invece “aspro”. Una leggenda fa risalire al contrario il nome di questo vino a Melisseo, principe cretese recatosi in Sicilia al seguito di Minosse. Dopo la morte di Minosse Melisseo, ripreso il mare e, sbattuto dai flutti, era approdato lungo la costa calabro-ionica, fondando una colonia, Melissa appunto, che i suoi sudditi, già molto esperti nell’arte di coltivare la vite, trasformarono in terra di ottimi vini. In età romana Melissa fu celebrata come terra di eccellenti vini rossi e bianchi dal poeta Ovidio e da Plinio il Vecchio.
Come si consuma
Il Melissa Bianco si gusta in calici di media capacità a tulipano svasato a 8-10 °C e va abbinato ad antipasti di pesce e di verdure, a piatti a base di pesce, peperoni e formaggi poco stagionati; il Melissa Rosso, da bere in calici bordolesi a 16-18 °C, è particolarmente indicato per accompagnare piatti di formaggi e salumi tipici della regione (Caciocavallo silano, Capocollo, Salsiccia e Soppressata di Calabria), trippa con patate, lasagne, carne di capretto.
Come si conserva
Le bottiglie, per essere ben conservate, vanno tenute coricate in scaffalature di legno, al buio, a temperatura costante fra 10 e 15 °C e con un’umidità intorno al 70-75%, in modo che il tappo non si asciughi.
Come si produce
La metodologia produttiva utilizzata per la produzione del Bianco mira all’immediata estrazione del succo dal frutto, in maniera che la fermentazione riguardi solo la parte liquida, ma negli ultimi tempi si stanno imponendo tecniche innovative di macerazione a freddo o pellicolare, allo scopo di far passare nel mosto le sostanze aromatiche primarie contenute nella buccia. Nella vinificazione in bianco sempre più frequentemente la pressatura è effettuata direttamente su uve intere, quando non precedentemente pigiate, per separare il mosto dalle parti solide, riducendo al minimo la lacerazione delle bucce. Alla pressatura segue l’allontanamento delle particelle in sospensione o fecce, e la fermentazione del mosto pulito, a una temperatura di massimo 20°C. Si procede, quindi, ai travasi per il definitivo illimpidimento del vino, il quale è, quindi, pronto per l’imbottigliamento.
Per il Melissa Rosso la vinificazione avviene mettendo la vinaccia (costituita dalle parti solide dell’uva, bucce e vinaccioli) a contatto con il mosto durante la fermentazione, per estrarre parte delle sostanze in essa contenuta. In sostanza, l’uva viene pigiata e, nella maggioranza dei casi, diraspata, quindi posta in speciali recipienti per la fase di fermentazione e macerazione. Al termine della macerazione avviene la svinatura, che permette di eliminare dalla parte liquida le vinacce, ottenendo così il vino fiore. A questo punto il vino viene sottoposto a travasi per eliminare le altre sostanze solide eventualmente precipitate, quindi viene indirizzato all’affinamento ed all’invecchiamento e infine stabilizzato e imbottigliato |