REGGIO CALABRIA,
7 maggio 2005 — Neanche i nuvoloni neri che incombono
sullo Stretto cancellano il clima di festa che sta vivendo
questa città. Lo percepisci dai sorrisi dei reggini
che ti accolgono con grande simpatia, dal calore umano che
circonda i corridori invasori pacifici e variopinti. Reggio
si stringe attorno alla carovana dell’88°Giro d’Italia
per questo prologo a cronometro sul lungomare Falcomatà
(stasera sarà Petacchi la prima maglia rosa?). E’
una pagina di storia dello sport che s’incunea in un’area
poco abituata a vivere eventi di questa dimensione. E loro,
campioni e gregari di una fantastica corsa a tappe, sono qui
pronti a regalarci grandi imprese in pianura e in montagna.
Ecco lì i quattro Cavalieri del Giro, uno accanto all’altro,
bersaglio dei flash di una ventina di fotografi, disponibili
a rispondere alle domande dei giornalisti che racconteranno
le venti tappe disegnate da Zomegnan e Castellano: Garzelli,
Cunego, Basso e Simoni. Volti distesi ma carichi di intensa
emotività, risposte dirette e senza reticenze, pronti
a darsi battaglia sui tornanti delle mitiche montagne alpine.
Damiano Cunego vuol ribadire la supremazia dello scorso anno
al Giro e sogna imprese epiche anche al Tour de France. Gilberto
Simoni, compagno di squadra di Damiano e co-capitano, cerca
la rivincita alla faccia dei suoi 33 anni. Ivan Basso ambisce
al posto più alto del podio, dopo il terzo posto nella
corsa transalpina. Stefano Garzelli vorrebbe rinverdire i
fasti del 2000 quando arrivò in maglia rosa a Milano.
Dai quattro Cavalieri del Giro, probabilmente, uscirà
il nome del vincitore anche se le sorprese (ricordare Cunego)
possono ribaltare i pronostici e offrirci nuovi protagonisti.
D’altronde il percorso di quest’anno offre tante
possibilità per compiere grandi imprese. Lo Stelvio
e il Colle delle Finestre sono le occasioni più ghiotte,
ma tutte le tappe alpine e le due cronometro presentano insidie
e opportunità per i campioni. Il Giro, come sempre,
attraversa il Paese. E’ una festa di popolo, al Sud,
al Centro e al Nord. E’ un grande abbraccio della carovana
agli appassionati di ciclismo, a coloro che si riversano sulle
strade per salutare gli attori della corsa. Uno spettacolo
unico, impagabile, ricco di emozioni e di pathos. Gente d’Italia,
cogliete l’attimo. Grandi e piccoli uomini in bici stanno
per arrivare. Solo per voi.
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