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ARBORICOLTURA
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Il
Ciliegio
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Rosaceae (Prunus
Avium L. o Cerasus Avium L.)
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Descrizione
Pianta di origini asiatiche, diffusa in Europa fin dai tempi
antichi, Il ciliegio si può dividere essenzialmente in
due specie diverse: il ciliegio a frutto dolce e il ciliegio
a frutto acido. Il ciliegio dolce a sua volta si distingue in
due categorie: le duracine e le tenerine. Le duracine, dette
anche duroni, sono piante di notevole sviluppo che possono raggiungere
anche i 20 mt d'altezza, mentre le tenerine sono piante di dimensioni
più ridotte e con una crescita più lenta. Hanno
entrambe foglie grandi e ovali, i fiori sono generalmente bianchi.
Nelle duracine, i frutti hanno la polpa dura e croccante che
può essere, secondo la varietà, bianca, rossa
o nerastra. Le tenerine invece hanno la polpa molle e molto
succosa solitamente rossa o nera. Il ciliegio acido si distingue
anche per altri caratteri in tre diverse categorie: le amarene,
le visciole e le marasche. Le amarene sono piante di scarso
sviluppo con rami pendenti e foglie piccole, i frutti sono di
color rosso intenso con polpa e succo sono invece chiari. Le
amarene sono usate per la produzione di succhi e sciroppi. Le
visciole hanno i rami dritti con foglie molto grandi, i frutti
sono di color rosso brillante come la polpa e il succo, hanno
sapore dolciastro perciò sono utilizzate anche per il
consumo fresco e per produrre marmellate. Infine le marasche
che sono piante di taglia piccola come anche le foglie e i frutti,
i quali sono usati dall'industria per la produzione di liquori.
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Portainnesti
Il portainnesti più usato dai vivaisti è il franco,
che da un notevole sviluppo alla pianta ed entra in produzioni
dopo 6-8 anni. Il franco preferisce terreni sciolti, molto profondi
e drenanti. Un'altro portainnesti è il malebbo (prunus
mahaleb), che da un ridotto sviluppo alla pianta e si adatta
molto ai terreni più poveri, secchi e sassosi molto frequenti
nelle zone collinari. Il malebbo rende la pianta meno longeva,
ma anticipa la messa a frutto e ne esalta le qualità
organolettiche. |
Impollinazione
Moltissime varietà di ciliegio dolce sono autoincompatibili,
perciò è spesso necessario piantare almeno due
o tre piante vicine di varietà diverse. Nel caso in cui
non ci sia spazio per più piante, per favorire l'impollinazione
è possibile sistemare vicino all'albero, durante la fioritura,
un ramo tagliato purchè anch'esso fiorito, di una varietà
diversa. |
La concimazione
Come per moltissime altre piante, anche per il ciliegio si consiglia
di usare concimi organici, come il letame o lo stallatico. Per
avere abbondanti produzioni di ciliegie si può concimare
con abbondanti dosi di azoto (esclusi i periodi di siccità)
e con dosi leggermente inferiori di fosforo e potassio. |
Le malattie
Oltre alla possibile presenza di cocciniglie e di afidi, si
segnalano casi di "mosca delle ciliegie" che depone
le uova nei frutti; le larve si ciberanno della polpa succosa
una volta schiuse le uova. Altri patogeni di origine fungina
sono il corineo che produce delle macchie sulla foglia che necrotizza
i tessuti lasciandole bucherellate, la ruggine che colpisce
la pagina inferiore della foglia arrossendola e portandola rapidamente
alla caduta e infine la ticchiolatura che può danneggiare
foglie fiori e frutti. |
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