FORAGGICOLTURA |
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Il termine foraggere indica tutte le specie
veggetali il cui prodotto principale viene utilizzato nell’alimentazione
del bestiame . Con il termine foraggio invece si intende
in genere solo il prodotto dell’attività vegetativa
della
piante ed i suoi derivati ( fieno , insilato ecc)I semi ed
i frutti rientrano nella categoria dei concentrati per il
loro alto valore nutritivo , ma poiché vengono raccolti
insieme alle piante e da esse non sono separabili , rientrano
sempre nel campo dei foraggi , anche se giocano un ruolo dal
punto divista energetico molto importante ( prodominante )
.
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parametri di classificazione dei foraggi
: famiglia botanica
durata del ciclo
sistema di formazione del prato
posto nella rotazione
composizione floristica
tipo di foraggio
sistema di conservazione e di utilizzazione
In Italia lo schema adottato dall’istat prevede la
suddivisione delle foraggere in due grandi gruppi :
avvicendate
permanenti
avvicendate : anno durata inferiore a i 10 anni , vengono
poi suddivise in
a ) prati maggiori di un anno o inferiori o pari ad un anno
. possono essere : monofiti o polifiti ( graminacee + leguminose
) .
b ) erbai
permanenti : anno durata maggiore a 10 anni , ( foraggere
naturali non seminate ) .Sono distinte in funzione delle modalità
di utilizzazione in :
prati
pascoli
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importanza
e motivi di diffusione |
foraggere permanenti :
si stima che più della metà della superfice agraria
sia investita da foraggere permanenti , per lo più non
coltivate e per oltre il 60 % utilizzate con animali al pascolo
viene utilizzata dove i fattori pedoclimatici non consentono
l’avvicendamento
foraggere avvicendate :
sono quelle coltivate e localizzate nei terreni fertili ad
agricoltura intensiva e sono :
a - prati avvicendati : prati monofiti di leguminose poliennali
( erba medica ed in minor misura le graminacee )
I prati avvicendati oltre ad apportare un beneficio indiretto
con il pascolodel bestiame - letame e sostanza organica -
danno un beneficio diretto con :
- arricchimento in azoto e S.O.
- miglioramento della struttura del terreno
- rinettamento delle malerbe
- mancanza di lavorazioni
b - erbai : nei confronti del prato risulta + produttivo
, ed inoltre permette una più vasta gamma qualitativa
dei foraggi e minori vincoli sulle scelte dell’ordinamento
produttivo
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premessa e
classificazioni
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gli erbai sono presenti in maggioranza dove
si pratica una coltura avvicendata più intensiva .
i motivi della diffusione di questo tipo di coltura sono :
1. elevata potenzialità produttiva
2. breve durata del ciclo = possiamo meglio sfruttare le stagioni
climatiche e gli intervalli di avvicendamento
tra i più importanti settori di riferimento si ricordano
:
- famiglia botanica
- tipo di erbaio
- utilizzazione del foraggio
- attitudine alla meccanzizzazione
- stagione di coltura
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a ) famiglia
botanica |
le essenze di erbai di maggiore interesse
appartengono alle due famiglie delle graminacee e delle leguminose
, meno diffuse sono le crucifere e le chenopodiacee . - graminacee
: caratteristiche : elevata produttività , foraggio
di tipo grossolano , povero di proteine e ricco di fibra ,
portamento eretto con buona resistena all’allettamento
, adatta alla meccanizzazione , adatte anche come sostegno
della leguminose . per ottenere un buon foraggio necessita
di una raccolta precoce
- leguminose : foraggere da erbaio qualitativamente più
pregiate , ricche di proteine ( 15 - 20 % ) scarsa capacità
produttiva tranne : trifoglio , soia , fava , non sono autoportanti
quindi necessitano di un tutore , per ottenere un buon foraggio
necessita di una raccolta precoce
- crucifere : essenze per consumo fresco , foraggi molto
acquosi e ad elevato contenuto proteico , solitamente usati
per erbai in coltura pura , in comprensori dove predomina
la produzione di latte per caseificio , vengono raccolti nel
tardo autunno , o in inizio primavera . non si adatta bene
alla raccolta meccanica
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b ) tipo di
erbaio
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si distinguono due differenti tipi di erbai
:
- monofiti , costituiti da una sola specie allevata in coltura
pura
- polifiti , costituiti da due o più specie in coltura
consociata . la scelata tra l’uno e l’altro deve
tenere conto di soddisfare la correlazione tra quantità
e qualità del foraggio , che spesso è negativa
.
Percui dobbiamo tenere conto dei seguenti fatori :
altezza.
Fogliosità
Velocità di sviluppo in un dato clima
Dualismo ( più si riduce più le specie sono
adatte per una coltura consociata )
Percui le diverse piante che costituiscono un miscuglio dovrebbero
possedere caratteristiche comuni quali :
1 velocità di accrescimento
2 durata del ciclo } cercando di non compromettere la qualità
del foraggio
3 taglia
il miscuglio più razionale potrebbe essere composto
di poche essenze , idealmente da due :
una graminacea una leguminosa
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c ) tipo di
utilizzazione del foraggio
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il foraggio degli erbai può essere
consumanto allo stato fresco, come fieno o come insilato .
in Italia il foraggiamento verde è il più diffuso
e richiede la produzione di foraggi acquosi , poveri di fibra
e molto appetibili .
la raccolta va fatta molto preoccemente e non oltre la fioritura
, i principali svantaggi sono la scarsa energia gli allettamenti
e più manodopera . il pascolamento viene impiegato
per gli erbai autunno - primaverili ed al sud , per quanto
riguarda il fieno , anch’esso trova limitate possibilità
di applicazioni a causa del difficile essiccamento in campo
.
le specie più usate sono : la loiessa ,il trifolgio
,l’avena e la veccia .
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la conservazione
dei foraggi in silo rappresenta il sistema più sicuro
per una maggiore diffusione della foraggicoltura .
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per l’insilamento utilizziamo foglie
,steli ( componente vegetativa della pianta ) e la granella,
le
migliori foraggere per insilamento sono rappresentate dai cereali
.
- vantaggi nei confronti dell’aerbaio :
maggiore produttività
maggiore energia => minore apporto di mangimi concentrati
maggiore costanza qualitativa dei foraggi
- svantaggi :
lunga durata della stagione di coltura
perdita di conservazione in silo
dove le condizioni climatiche lo permettono si può
ricorrere ad erbai per insilamento in coltura intensiva (
erbai autunnali + erbai estvi in avvicendamento stretto e
continuo )
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erbai autunno
primaverili
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sono compresi in questo gruppo tutti gli
erbai che occupano in tutto o in parte la stagione di coltura
dei cereali autunnali , la loro diffusione è più
intensa quanto più si procede verso le regioni meridionali
asciutte . può assumere la veste o di :
coltura principale al sud
intercalare al nord e al settentrione
tra i problemi generali della tecnica generale figurano :
la meccanizzazione e la concimazione
che assumono caratteristiche comuni per gruppi di piante
per quanto riguarda la concimazione azotata ( N ) in linea
di massima si possono suggerire interventi con :
150 kg di N / ha per grano , triticale e loiessa
100 kg di N / ha per segale , orzo ed avena
per la concimazione fosfatica ( P ) e potassica ( K ) non
esistono problemi particolari .
per quanto riguarda le esigenze alimentari delle leguminose
, notoriamente avide di fosforo e potassio , con i miscugli
è ancora più difficile .
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Conservazione
dei foraggi |
appetibilità
funzione dietetica
la cosa fondamentale nella scelta di un foraggio è
la composizione di :
- proteine grezze
- fibra grezza
- ceneri
- vitamine
- carboidrati di riserva
I tratti fondamentali nella scelta dei foraggi sono il contenuto
di proteine ed energia .
Solitamente si dovrà scegliere un foraggio con molta
proteina e molta energia .
Il contenuto di energia di un foraggio dipende dalla S.O.
, dalla sua digeribilità , ed è influenzato
dalla quantità dei carboidrati strutturali .
Più un foraggio è ricco di energia più
l’animale la potrà assorbire .
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