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“Sulle Arti in Calabria”, il nuovo libro di Antonio Tripodi, un dizionario biografico e documentario su artisti e opere d’arte che traccia una quasi completa mappatura regionale, il testo vuole essere, infatti, un prontuario di notizie biografiche e documentarie utili per la conoscenza delle biografie e per l’elencazione delle opere di tanti artisti poco noti o del tutto ignoti, rendendo così possibili maggiori informazioni riguardo alle produzioni di ciascuno di loro. Il bel volume, edito da Adhoc di Vibo Valentia, è un vero stimolo per nuovi approfondimenti per tutti gli studiosi di storia dell’arte e di storia locale. Nelle 344 pagine, presentate da Maria Pia Di Dario Guida ed arricchite da un inserto iconografico con un centinaio di foto a colori, ci sono le biografie e le opere di “pittori e miniatori, incisori, doratori e decoratori”, poi vi è un intero capitolo riservato a “marmorari, scalpellini e scultori del marmo”, e quello riservato a “intagliatori e scultori del legno”. Altro settore del volume è quello dedicato ad “ingegneri, architetti e mastri costruttori”, poi ci sono gli “stuccatori, ornamentisti e cartapestai”, ed ancora “orafi e argentieri”, “organari, campanari, artefici del suono”, “ricamatori e tessitori”, “presepisti, apparatori e arredatori”. Un intero capitolo del dizionario è infine dedicato ai “religiosi artisti” calabresi o che, nati altrove, hanno comunque operato in Calabria. Quello che colpisce subito, leggendo questo interessante volume, è l’enorme numero di informazioni che scaturiscono o potranno essere scoperte tra le tante “biografie” di artisti nati entro l’anno 1900. Migliaia di storie che riemergono dall’oblio del passato, storie sussurrate da vecchie carte d’archivio, che trapelano da antichi documenti, tracce di vite vissute di artisti grandi e piccoli ricalcate dallo sguardo del ricercatore Antonio Tripodi che, molte volte, possono essere risolcate nello sguardo rivolto in loco alle opere che hanno lasciato nelle chiese, nei musei, nei palazzi e per le strade della Calabria e di altrove. Di tanti altri artisti Tripodi, nella sua quasi quarantennale opera di ricerca, ha trovato solo qualche traccia sbiadita, una data incerta, un semplice nome ed il mestiere d’arte, una località, tracce perse nel tempo e recuperate grazie alla lettura attenta e meticolosa di uno studioso e ricercatore appassionato come l’ingegnere Antonio Tripodi. Ci sono davvero più di mille racconti in questo prezioso dizionario, più di mille storie e macro storie che attendono di essere “toccate” e recuperate, raccontate, ci sono tante scoperte ancora nascoste tra le righe recuperate ma ora è il lettore che deve continuare l’opera di Tripodi, focalizzando e prolungando nella storia dei propri luoghi la ricerca di elementi iconografici e documentari di riscontro e a completamento dell’opera stessa. Antonio Tripodi è un “serio” operatore culturale calabrese. Nato nel 1934 a Dasà, in provincia di Vibo Valentia, laureato in Ingegneria Mineraria, Deputato di Storia Patria per la Calabria, Ispettore onorario ai Beni Archivistici, e già direttore dell’Istituto della Biblioteca Calabrese di Soriano Calabro. Ordinato diacono permanente nel 1993, Antonio Tripodi è, da anni, anche Vicedirettore dell’Archivio Storico Diocesano di Mileto. Tante le sue pubblicazioni su tematiche inerenti la storia, l’arte e la documentazione archivistica, il culto locale e le confraternite religiose in Calabria.
Franco Vallone
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