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A Vibo Valentia la situazione è drammatica. Dal 15 agosto i cittadini di Vibo non hanno l’acqua potabile, dal 4 gennaio addirittura è vietato l’utilizzo dell’acqua per fini alimentari e umani. Tralasciamo le varie indecisioni del sindaco e della sua giunta che in piena emergenza ballavano il valzer delle ordinanze, lasciando disorientati i cittadini, che si trovavano oggi a poter cucinare e lavarsi con l’acqua del rubinetto e domani a dover comprare casse e casse di acqua al supermercato!
Ai cittadini di Vibo Valentia viene negato il diritto di bere e di lavarsi, sembra di essere nel terzo mondo o di essere tornati indietro a 100 anni fa (con la differenza che 100 anni fa l’acqua non arrivava in tutte le case, ma almeno era potabile e gratuita) ma qui siamo in Italia e nel 2011. Tutto questo anche perché la gestione dei serbatoi è passata ad un’azienda privata, quale è la Sorical. Come si può pretendere che un bene come l’acqua passi in mano a privati i quali mettono al primo posto, anziché la salute dei cittadini, il proprio guadagno?
Ma il Sindaco e l’attuale amministrazione sembrano non rendersi conto della situazione, ci viene da pensare che forse durante tutti questi mesi di divieto hanno fatto in tempo per costruirsi dei serbatoi personali con un loro accesso esclusivo e quindi in qualche modo al loro problema hanno trovato una soluzione!
Quello che ci fa credere in una colpa certa dell’attuale amministrazione in merito al problema dell’acqua potabile è il fatto che il partito di maggioranza, il PdL, non si è mai schierato in difesa del sindaco e si è sempre guardato bene dall’entrare nel merito della questione. Probabilmente questo accade perché sa che il suo uomo, Nicola D’Agostino, sta mal gestendo la cosa o non la sta gestendo affatto e quindi difenderlo sarebbe come farsi un autogol o decidere di perdere proprio la partita a tavolino e consegnare la vittoria agli avversari. Quando un partito scarica il proprio sindaco, questo può solo significare il fallimento dello stesso sindaco o quello di tutto il partito.
Non solo nel comune di Vibo Valentia ci sono problemi con l’acqua potabile, ma in tutto il territorio provinciale sono molti i comuni che soffrono questo problema. Da Serra a Ionadi, ma anche a Mileto ed altri molti paesi. Ed in tutto questo qual è la posizione dell’amministrazione provinciale? Nessuna! Silenzio assoluto, tutto in pieno stile De Nisi che ci offre un’altra delle sue performance di “mimo”! Non una parola nei giornali e ne tantomeno una presa di posizione pubblica che tenda a smuovere le cose. Questi suoi, sempre più numerosi numeri da artista di strada, non divertono più nessuno.
Non piacciono i suoi salti mortali che fa per accontentare ora questo, ora quel personaggio politico con i suoi continui rimpasti in giunta, non piacciono le sue doti di giocoliere e contorsionista che si destreggia furbescamente tra gli accordi politici per assicurare il potere ai soliti vecchi politicanti ed ai suoi parenti! Vedi la candidatura a sindaco di suo fratello nel comune di Filadelfia, da lui fortemente voluta. Quasi avesse scambiato la carica di sindaco con quella di “monarca”, da tramandare in famiglia.
Bere acqua è una delle cose che ci tiene in vita. Ogni giorno ogni essere umano per vivere respira, mangia e beve. Assimilare acqua è una delle azioni più importanti per ognuno di noi. Una cosa naturale e necessaria. Cosa succederebbe se non potessimo più godere del diritto di bere? Perderemmo sicuramente il nostro diritto alla vita.
L’acqua quindi è un bene fondamentale e primario, a cui non si può rinunciare e che non può essere assolutamente considerato merce da vendere. Chiunque abiti la nostra terra, qualsiasi essere vivente, deve poter usufruire dell’acqua che il pianeta stesso ci offre.
È ora di dire basta a queste lobby del potere che pretendono di poter decidere delle sorti della gente. È arrivata l’ora di riappropriarci dei nostri diritti fondamentali.
Vogliamo acqua per la gente, acqua per la vita!
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