Vibo Valentia contro il femminicidio

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di Raffaella Cannatelli

Presso l’auditorium della Scuola di Polizia di Vibo, si è tenuto il convegno “Fermiamo il Femminicidio”, promosso dall’azienda ospedaliera della città e dalla Prefettura, e diretto soprattutto ad un pubblico di giovani studenti delle scuole superiori vibonesi.

Tra le diverse personalità che ne hanno preso parte, medici di pronto soccorso, criminologi e responsabili dell’ASL di Vibo Valentia, simbolica è stata l’importante presenza del procuratore della Repubblica Mario Spagnuolo, che ha tracciato un excursus tra le nuove leggi, e decreti legge, che sono stati emanati nell’ultimo anno e che si occupano di violenza sulle donne. Peccato che la legislazione, soprattutto quella penale, non abbia una sezione specifica a riguardo, ma parta da una definizione più ampia di violenza generale.

Il Procuratore Spagnuolo si è detto soddisfatto che l’ultima legge, emanata a maggio di quest’anno, abbia espresso argomenti in tutela di coloro che assistono passivamente ed impotenti a episodi di violenze domestiche, soprattutto per i figli minori di coppie che vivono situazioni difficili.

Ma il clou della mattinata è stato l’intervento di Alberto Micelotta, un attore torinese che ha saputo attirare l’attenzione presentandosi come un reo confesso del tentato omicidio della propria moglie. Con parole semplici ed immediate ha raccontato di come avrebbe cominciato a vessare la sua finta moglie, chiudendola in casa, togliendole ogni modo di comunicare con l’esterno; fino al tragico epilogo una mattina in cui, dopo una violenta lite, l’avrebbe rincorsa per casa colpendola ripetutamente con un martello.

La platea composta da studenti maturandi, dai loro docenti e da esponenti delle forze dell’ordine è ammutolita. In un rispettoso silenzio hanno ascoltato, come quest’uomo abbia perso tutto, dalla libertà personale alla custodia di una figlia ormai sedicenne.

Solamente alla fine della recita si è presentato per quello che realmente è, ossia un attore professionista che dopo aver lavorato al programma televisivo Amore Criminale ed essere entrato in contatto diretto con uomini assassini delle loro donne, si è votato totalmente alla causa partecipando ai progetti della community online noino.org, fondata da uomini che per primi hanno deciso di mettersi al fianco delle donne vittime di violenza, comunicando il bisogno e la volontà di un cambiamento mentale profondo.

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