Vibo Valentia, acquisto compendio “Pennello”, il Sindaco D’Agostino conferma la legittimità dell’operato amministrativo

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Le frequenti esternazioni che si leggono nei giornali locali inducono l’Amministrazione comunale ad una doverosa replica, resa tale dall’esigenza di togliere in capo ai cittadini ogni dubbio sulla legittimità del suo operato e di confortare quelli tra essi che hanno avuto fiducia nel coinvolgimento al quale sono stati chiamati per consentire di mettere una volta per tutte la parola fine alla oramai sessantennale vicenda che riguarda il quartiere Pennello di Vibo Marina.

Ebbene, quel che va detto prima di tutto è che proprio questo è l’intento perseguito dall’Amministrazione comunale e cioè quello di riuscire dopo tanti decenni a legalizzare la situazione di totale illegittimità ed abusivismo di un quartiere vasto e popoloso, teatro oltretutto del triste evento alluvionale di qualche anno or sono.

Va poi chiarito che la soluzione prescelta di dare attuazione alle disposizioni della legge 23 marzo 1973, n. 81, componendo transattivamente le controversie concernenti l’ammontare del prezzo di vendita e delle indennità arretrate da corrispondersi da parte del Comune di Vibo Valentia è risultato essere l’unica praticabile anche a seguito delle innovazioni normative introdotte dal decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85, concernente il cosiddetto “federalismo demaniale”, citato nelle esternazioni cui si replica.

Ciò in quanto, ben lungi dall’essere stata abrogata dalla nuova normativa di cui si è detto, la legge n. 81/73 continua a regolare la fattispecie dalla stessa trattata, tant’è che il trasferimento a titolo oneroso del compendio “Pennello” al Comune di Vibo Valentia costituisce un atto dovuto proprio per effetto di quella legge che impone espressamente all’Amministrazione Finanziaria dello Stato di effettuarlo.

Ed infatti proprio in considerazione di siffatta previsione normativa di natura speciale  il compendio Pennello non risulta individuato ai fini dell’attribuzione ad uno o più enti di governo territoriale mediante l’inserimento in appositi elenchi contenuti nei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri da adottare ai sensi dell’art 3, comma 3, del d.lgs. n. 85/2010.

D’altronde va chiarito che un’eventuale applicazione delle disposizioni dettate dal d.lgs. n. 85/2010, oltre che contrastare con la legge 23 marzo 1973, n. 81, da considerarsi legge speciale, finirebbe col rendere maggiormente gravosa la posizione del Comune di Vibo Valentia, in quanto l’eventuale, ma inattuabile attribuzione allo stesso in proprietà a titolo non oneroso del compendio Pennello, ostacolerebbe la successiva vendita per lotti agli aventi diritto, in quanto, in base all’art. 4, comma 3, del d.lgs. n. 85/2010, i beni trasferiti che entrano a far parte del patrimonio disponibile delle Regioni e degli enti locali possono essere alienati solo previa valorizzazione attraverso le procedure per l’adozione delle varianti allo strumento urbanistico ed a seguito di attestazione di congruità rilasciata dall’Agenzia del Demanio o dall’Agenzia del Territorio, secondo le rispettive competenze, sul valore di vendita.

Per di più, in forza di quanto disposto dall’art. 9, comma 2, del d.lgs. n. 85/2010, verrebbe inoltre applicato, a decorrere dal primo esercizio finanziario successivo alla data del trasferimento del bene, un decremento permanente delle risorse a qualsiasi titolo spettanti al Comune di Vibo Valentia pari alla riduzione delle entrate erariali conseguente all’adozione dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui agli artt. 3 e 7 del d.lgs. n. 85/2010.

 Secondo l’art 9, comma 5, del d.lgs. n. 85/2010, il Comune di Vibo Valentia dovrebbe poi destinare una quota del settantacinque per cento della somma ricavata dalla vendita alla riduzione del debito dell’ente territoriale stesso e la residua quota del venticinque per cento al Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato.

Fin qui la dovuta replica a chi accusa di illegittimità l’operato dell’Amministrazione comunale, replica con riferimento alla quale ci si scusa con i cittadini per l’estremo tecnicismo che è però necessario per contrastare quanti continuano a porsi, per posizione presa, contro tutto ciò che viene fatto per la soluzione di un noto problema  della città.

E’ questo, poi, il secondo aspetto della vicenda che preme all’Amministrazione comunale evidenziare e disattendere: non si riesce a capire a chi giovi il somministrare con cadenza quotidiana nei cittadini la cultura del sospetto, lasciandosi anche andare a gratuite ed inaccettabili offese.

E’ ferma convinzione della Amministrazione lo stare operando nella piena legittimità e soprattutto lo stare facendo ciò al solo fine di rimediare ai gravi guasti che, come alle altre tante gravi ferite al tessuto urbano del nostro Comune, provengono da un passato lontano si ma non tanto da impedire di individuare responsabilità e colpe.

E’ vero: è chi fa che sbaglia e non chi sta fermo. Evidentemente non è accettato da parte di chi si sforza di distruggere quanto si sta facendo che si riesca finalmente dopo tanti anni a dare una soluzione alla vicenda in questione, ridando dignità ad una fetta importante della popolazione di Vibo Marina.

Le gratuite, ingiuste ed offensive accuse che si leggono sui giornali non fermano, comunque, l’Amministrazione comunale che, piuttosto che perdersi nelle dietrologie, intende guardare decisamente avanti intravedendo un futuro diverso per Vibo Marina e per l’intero territorio comunale, futuro in preparazione del quale sta decisamente operando.

Un ringraziamento, allora, va a coloro che, fidandosi di chi li rappresenta, hanno aderito alla iniziativa promossa dall’Amministrazione comunale, primo fra tutti il Comitato Pennello, cittadini positivi e costruttivi questi con i quali l’Amministrazione comunale si propone di operare e con l’aiuto dei quali quel futuro di cui si è detto potrà certamente essere realizzato.

Da ultimo si segnala che il Comune ha nominato alcuni tecnici che sono stati incaricati di procedere alla rilevazione del patrimonio edilizio insistente nel quartiere Pennello, che dal 21 maggio 2012 diventerà di proprietà comunale, grazie anche a quanto deliberato all’unanimità dal Consiglio Comunale, che proprio per la portata storica dell’evento non ha visto divisa maggioranza e opposizione che , al contrario, hanno condiviso per il bene comune, il percorso intrapreso dall’Amministrazione comunale.

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Author: Cristina

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