Vibo, Federazione della Sinistra sull’entrata di SEL in maggioranza alla provincia

federazione della sinistra

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Noi non chiediamo, come SEL, un patto di fine legislatura, ma la fine della legislatura stessa! Perché questa è stata un’amministrazione altamente inadeguata, inetta, inefficiente e incapace. Questa amministrazione di centro, e per nulla di sinistra, ha fallito in toto.

Oggi ci fanno pena quelli che si proclamano fautori dell’unità della sinistra sui quotidiani. Ci riferiamo alla federazione provinciale di SEL, sempre pronta a rispondere quando una poltrona chiama! Ma sul territorio? Completamente assenti. Tranne quando appendono qualche bandiera sul primo gazebo che capita! Si sono impegnati per la campagna referendaria dicono: ma davvero? E dov’erano? Hanno per caso raccolto almeno una firma per la presentazione dei referendum? Noi non li abbiamo mai visti, eppure noi c’eravamo!

I soliti comunisti, quelli che fanno il lavoro per gli altri! E che dire poi dei volantinaggi? Non hanno mai preso un volantino in mano per distribuirlo, forse pensavano di sporcarsi le mani, loro che sono gli intellettuali della politica, i grandi pensatori! Senza contare che c’è chi fa il lavoro e qualcun vorrebbe prendersene il merito. Ma la gente si ricorda le facce che vede in piazza, quelli con cui si ferma a parlare e che senza vergognarsi fanno ancora politica per passione, senza volere nulla in cambio, se non un paese migliore.
Si sono accorti che c’era il referendum solo dopo la vittoria della sinistra alle elezioni amministrative.

Eh si perché il messaggio che è passato è che le vittorie siano state ottenute da PD e SEL, e la Federazione della Sinistra? Fatta sparire da tv e giornali! Ma non hanno capito niente, questa svolta elettorale, soprattutto a Napoli, non gli ha insegnato niente. La gente, contrariamente a quanto credono loro, pensa e premia chi davvero lavora e lotta per le giuste battaglie.

Ma i nostri dubbi si estendono anche al modo di fare politica, ed opposizione, al consigliere di “SEL” Barbara Citton, la quale non si è mai fatta sentire in questi anni di amministrazione De Nisi ed a nostro modo di vedere non ha mai fatto una vera opposizione. Eppure questa giunta provinciale purtroppo offre molti spunti per portare avanti delle critiche. Forse non si è mai schierata apertamente contro aspettando proprio il giorno in cui chiedere una poltrona, magari un assessorato! Questa è gente vecchia, con idee vecchie. Pensano di non dover rendere conto a nessuno, di potersi accaparrare questo o quel posto di comando credendo che la gente e gli elettori non contino nulla. Una volta eletti passano da uno schieramento all’altro senza chiedere permesso a chi li ha votati.

Ricordiamoci che il consigliere che adesso è in quota SEL è stato eletto, grazie ai voti di rifondazione, verdi e dei tanti comunisti che non hanno voluto votare De Nisi, quando ancora SEL non esisteva! La gente non ha mai votato questo nuovo partito tranne che alle elezioni europee dell’anno scorso, nelle quali non hanno ottenuto un grosso risultato, anzi erano proprio il fanalino di coda dei partiti della sinistra! Per non parlare dei 49 voti ottenuti dai loro rappresentanti alle ultime elezioni comunali! (sia chiaro, 49 voti che hanno fatto la differenza!)

Quindi ci chiediamo, chi rappresentano Barbara Citton e il resto di SEL? Pensano forse di aver fatto una bella figura agli occhi della gente? D’altronde da un partito che ha come segretario regionale Ferdinando Aiello, eletto alla regione con i voti della Federazione delle Sinistra salvo poi passare il giorno dopo con SEL, cosa potevamo aspettarci di buono? È evidente che la dignità e la lealtà non sono valori che appartengono a SEL.

È facile vantarsi di essere il partito della novità, delle idee nuove (le stesse idee che in Puglia oggi stanno privatizzando l’acqua), del nuovo modo di essere di sinistra, ma questa nuova sinistra che voi professate ci sembra tanto essere il remake della politica di sempre, inciuci ed accordi per arrivare ad occupare una poltrona, quello che serve per garantire la sopravvivenza di quelli che intendono la politica non come bene collettivo, ma come bene personale da poter gestire come gli pare e piace.

L’unica nota positiva per noi, di queste alleanze e di questa cattiva amministrazione provinciale, è che ci fa vedere il quadro del nostro futuro in maniera molto chiara: noi con questo centrosinistra (sempre più centro e sempre meno sinistra) non vogliamo avere niente a che fare! Siamo sicuri che non troveremo mai un percorso comune ne tantomeno lo vogliamo. Noi ai posti di comando preferiamo la nostra dignità e la nostra identità. Quella di comunisti senza se e senza ma, senza nasconderci dietro trasformismi! Se moderati vuol dire accettare qualsiasi inciucio e compromesso allora noi possiamo dire a voce alta che siamo “estremisti” e fieri di esserlo!

Le ultime elezioni ci hanno insegnato che il cambiamento è possibile quando esistono le alternative valide, con idee serie e decise. Voi volete continuare a ragionare sui posti da spartirvi? Noi vogliamo ragionare sui problemi reali che affiggono il territorio! Voi volete continuare ad essere la casta, che passa da uno schieramento all’altro (deludendo i vostri elettori) ma che mai abbandona la proprio poltrona. Noi certamente non siamo questo, siamo giovani con idee nuove e principi antichi! Voi dialogate tra di voi nelle vostre stanze, noi scegliamo di dialogare con la gente nelle strade!

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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