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«Le regole sono regole, le primarie sono nel nostro Dna. Per essere uno strumento veramente efficace serve però che chi decide di parteciparvi ne rispetti poi i principi. Quindi, mi auguro che anche qui a Vibo, dove le primarie sono state combattute nella lealtà dei concorrenti fino al giorno del voto, questo spirito venga ritrovato e tutti coloro che vi hanno partecipato concorrano lealmente alla vittoria di Lo Schiavo per il Comune di Vibo Valentia».
Lo ha detto il vice capogruppo del Partito democratico alla Camera dei deputati, Ettore Rosato, nel corso della sua visita in città che, ieri, primo maggio, lo ha portato al Sistema bibliotecario vibonese, presso il complesso monumentale di Palazzo Santa Chiara, e al Museo archeologico statale “Vito Capialbi”, presso il castello Normanno Svevo di Vibo Valentia. Rosato, ospite del candidato del centrosinistra alle elezioni amministrative del 31 maggio, Antonio Lo Schiavo, è stato altresì accompagnato dal deputato Pd Bruno Censore, dal consigliere regionale Pd Michele Mirabello, dal coordinatore regionale di AreaDem, Franco Laratta, e da numerosi candidati consiglieri comunali a sostegno di Lo Schiavo.
«La candidatura di Lo Schiavo – ha aggiunto l’esponente democratico – si pone in linea con una filiera istituzionale importantissima, soprattutto per una regione come la Calabria dove c’è molto da ricostruire. Appoggiamo ed apprezziamo gli sforzi del presidente Oliverio, che ha un grande obbligo nei confronti dei suoi concittadini che lo hanno votato con un ampio consenso. Lui sente questa responsabilità sulle sue spalle ed è giusto che possa contare anche sul sostegno vero del governo nazionale. Il risultato che si può conseguire qui a Vibo Valentia, di conseguenza, è un risultato storico, perché consentirebbe di avere una filiera, non politica o di potere, ma di lavoro da fare ed opportunità per riportare questa terra a valorizzare le sue grandi risorse. Oggi Vibo e la Calabria soffrono più di altre aree del Paese il dramma della disoccupazione, della deindustrializzazione e della povertà, ma basta guardare questo mare e questa terra per capire che qui il turismo, l’agricoltura e anche le attività connesse ad un’industria più moderna, possono trovare grandi spazi e riportare lavoro e occupazione».
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