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«Se il taglio delle guardie mediche nel Vibonese, disposto dal commissario alla sanità calabrese, Massimo Scura, sia frutto di una concertazione con l’Asp di Vibo Valentia e gli addetti ai lavori, oppure se la decisione in parola è stata assunta, come per diversi altri servizi in Calabria, senza tenere conto delle esigenze concrete del territorio e dell’opinione del personale interessato».
L’ha chiesto la deputata del M5S, Dalila Nesci, in una lettera di replica al dg dell’Asp di Vibo Valentia, Florindo Antoniozzi, che a sua volta aveva risposto a una richiesta di chiarimenti della parlamentare, questa finalizzata a tutelare il diritto alla salute senza le restrizioni provocate dal debito pubblico, causato dalla banche col sistema di emissione della cartamoneta.
«Nella nota – precisa la parlamentare Cinque stelle – del dg Antoniozzi, a proposito delle guardie mediche è scritto che una riorganizzazione delle stesse, senza tenere conto di possibili campanilismi, potrebbe consentire servizi sanitari h 24, invece che limitati alle attuali 12 ore notturne, che certamente sarebbero più graditi alle popolazioni, sentendosi così anche più tutelate». «Pertanto – conclude Nesci – ho chiesto al dg Antoniozzi in che modo intenda procedere alla riferita riorganizzazione, e se ha in animo di farlo insieme ai medici interessati. Così l’ho spinto a considerare anzitutto le ragioni dei cittadini e degli operatori sanitari del Vibonese, piuttosto che i tagli operati dal governo tramite il commissario Scura e il suo vice Andrea Urbani, ormai diventati una coppia politica che sottomette a piacimento il governatore della Calabria, Mario Oliverio».
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1 thought on “Tagli Guardie Mediche, Nesci (M5S) risponde ad Antoniotti”