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La libertà d’informazione è un diritto acquisito da ogni italiano e tutelato nel momento stesso in cui nasce dall’articolo 21 della nostra costituzione. Ognuno è quindi libero di esprimere la propria idea, come meglio crede e con i mezzi messi a disposizione, senza mai ledere la dignità e le idee di un altra persona. Noi in questo principio crediamo fortemente e ci batteremo sempre con ogni mezzo affinché tutti possono esprimere la proprie idee, nei limiti imposti dalla legge.
Non crediamo invece nel fatto per cui un singolo individuo possa metter in campo le proprie idee a difesa insensata del proprio operato, distorcendo la realtà a proprio favore e criticando l’operato altrui del quale, magari, non se ne conoscono le effettive dinamiche. Questo concetto lo esprimiamo con forza e con vigore in risposta a chi nel nostro territorio scrive dalle pagine dei giornali, o parla da microfoni radiofonici di emittenti private, spacciandosi per giornalisti. La poca conoscenza e l’usuale tendenza a mistificare la realtà porta alcuni individui ad esprimere concetti fuorvianti per chi li ascolta, e deleteri nei contenuti verso terzi che si prodigano nella lotta quotidiana per la difesa del bene comune.
Allora succede che a Vibo Valentia un giornalista della carta stampata della “Gazzetta del Sud” prende spunto dalle vicende che in questi giorni hanno visto al centro di varie polemiche la figura del consigliere comunale De Filippis, il quale durante il consiglio comunale del 3 febbraio ha affermato testualmente: “ Io sono Fascista”, correggendosi funambolicamente poi in “ Fascista democratico”, senza entrare nel merito di questa triste vicenda, che abbiamo già affrontato nei giorni passati, vorremmo concentrarci sull’ articolo del giorno 6 febbraio apparso sulla “ Gazzetta del Sud” a firma della giornalista Stefania Marasco, la quale tentava una timida difesa del consigliere De Filippis cercando di sminuire le sue parole, ma calcando e rilanciando e sparando a zero sul nostro partito, il PdCI, come anche nei confronti del PRC e dell’ANPI.
Bene, a questa giornalista noi vogliamo semplicemente dire che sono proprio questi tipi di atteggiamenti faziosi e barbari nei confronti della correttezza politica a far decadere il livello del dibattito politico, appellandosi al fatto che poco hanno fatto il PdCI, PRC ed ANPI verso il bene della cosa pubblica, etichettando queste sigle come buone solo a far polemiche e a curarsi poco delle vicende che riguardano la popolazione. A questa giornalista noi vorremmo ricordare la nostra attività degli ultimi tempi, come la serie di incontri che si ripetono da giugno sotto la scuola d’arte dal titolo “Cominciamo da noi…” nei quali si sono affrontati temi quali, le organizzazioni criminali, la differenziata, la crisi economica, i beni culturali, il dissesto idrogeologico, oppure la nostra partecipazione all’iniziativa dell’ANPI sulla rimozione del gazebo che occlude la lapide di Papandrea, i nostri volantinaggi, i nostri articoli, e tutta quella serie di avvenimenti che riguardano la nostra vita politica.
Probabilmente non li avrà letti, oppure avrà, pregiudiziosamente, evitato di leggerli nel momento in cui ha letto la parola COMUNISTI, che accompagnano quegli articoli. Cara giornalista Marasco, ti esortiamo a guardarci più da vicino ed a seguire le nostre iniziative che forse non saprai ma facciamo anche a tua tutela, perché anche tu sei lavoratrice, ed anche tu hai qualche padrone sopra di te. Ti invitiamo a leggere il nostro blog (http://pdcivibovalentia.blogspot.com ), oppure la nostra pagina facebook (https://www.facebook.com/pages/Il-brigante-Comunisti-Italiani-Vibo-Valentia/145256958840061), o magari altri quotidiani che ci trattano con più rispetto e ci dedicano maggiori attenzioni, senza pregiudizi.
Ma il problema non è solo questo episodio che fa decadere il livello del giornalismo locale, si perché c’è un emittente radiofonica locale, Radio Ondaverde, nella quale ogni domenica mattina alle 11 circa, si trasmette un programma che dibatte di tematiche di attualità, politica, cronaca sport e altro, il quale riceve un discreto successo. Questo programma è condotto dall’Avv. Ass. Dott. Giorn. cam(erata) Giuseppe Scianò, che senza alcuna vergogna e senza nessuna controparte, parla in modo spudorato dell’attività della sua amministrazione. Ma ne parla bene, come se nulla accadesse, continua imperterrito ad informare i cittadini facendo un “uso criminoso”, per citare il suo capo nazionale del PdL, ed elogiando in modo continuo in particolare il suo operato. Nell’ultima trasmissione del giorno 5 febbraio in particolare, ha definito il problema della spazzatura e del blocco dell’edilizia come un atto strumentale, operato da un manipolo di persone totalmente fuori dalla realtà.
Ci viene da dire, ma come, nell’ultimo consiglio comunale erano presenti, i tre sindacati confederali, confindustria, l’ance, l’ordine di architetti, geologi, ingegneri e geometri, imprenditori, operai e comuni cittadini; inoltre vi erano presenti le associazioni per la questione spazzatura; cosa dice questo signore? Che sono polemiche sterili e inutili, In più non contento accusa le persone che avevano partecipato al consiglio, di essere andate via alle 8, Ma cosa dovevano fare fino a quell’ora, ascoltare le vostre banalità? Le vostre proposte inutili (quella sull’edilizia di aggiornare il piano Scalamandrè partorito solo 3 mesi fa, dimostra come si ricorra sempre all’uso delle casse comunali, non potevate pensarci prima? Ora chi lo paga questo aggiornamento?) dettate solo dalla vostra incompetenza?
Caro Ass. Dott. Avv. Giorn. cam(erata) Scianò lei è in palese conflitto d’interesse, non può condurre un programma che ascoltano i cittadini vibonesi senza una controparte vera, senza qualcuno che le dica che le cose non stanno come dice lei; ribadiamo il suo conflitto d’interesse, perché lei in quella trasmissione tutela solo i suoi di interessi, e quelli dell’amministrazione alla qual partecipa (male).
Questi due sono solo due casi, ma dimostrano una grave assenza di professionalità nei confronti della veste che ricoprono l’Avv. Dott. Giorn. Ass. cam(erata) Scianò e la giornalista Marasco. Per concludere utilizziamo questo mezzo, la rete, perché sappiamo della sua immensa cassa di risonanza, e per avere la certezza che i nostri pezzi mandati alla testata della “ Gazzetta del Sud” non verranno reinterpretati dal giornalista a nostro discapito. VERGOGNA.
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