PdCI di Vibo Valentia, calato di nuovo il silenzio su Triparni

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Dopo un periodo di forte presenza mediatica è calato di nuovo il silenzio sui molteplici problemi che interessano la piccola cittadina del comune di Vibo Valentia. Ma ad un mese di distanza dagli appelli lanciati sul quotidiano da alcuni cittadini, dal capogrupppo del Pd al consiglio comunale Michele Soriano e da noi del PdCI (non era la prima volta che ci occupavamo di Triparni) niente si è mosso, nemmeno la più semplice operazione di manutenzione ordinaria è stata fatta!

A che serve allora rivolgerci ai nostri amministratori ci chiediamo? Ma soprattutto perché certi amministratori, se non hanno voglia di rispondere alle domande dei cittadini, si candidano a rappresentarli e si battono per occupare un posto di comando, salvo poi scaldare la poltrona su cui ci si è comodamente seduti?

Ormai stiamo veramente perdendo la speranza, la rabbia sale come del resto in ogni altra parte d’Italia. I cittadini si sentono abbandonati dalle istituzioni che sono cieche e sorde ed in alcuni casi, come ad esempio comune e provincia di Vibo, anche mute. Dovunque il centrodestra sta distruggendo la storia e non rispetta i territori, ma d’altronde anche alcuni governi del centrosinistra come il nostro della provincia, stanno combinando di tutto e di più, tranne appunto che governare nell’interesse dei cittadini!

Ma noi comunisti siamo dei testardi e per l’ennesima volta vogliamo portare all’attenzione di questi “politicanti” gli innumerevoli problemi che il territorio di Triparni sta affrontando. Vogliamo ricordare ad esempio quella spada di Damocle che pende sulle persone che abitano vicino a quella che ormai è una spaventosa voragine, e ci riferiamo alla famosa piazza franata. Qualche tempo fa il Sindaco D’Agostino era venuto a Triparni per incontrare i cittadini, da allora non è più tornato dai cittadini di Triparni, forse considerati cittadini di serie B, troppo impegnato il Sindaco per dare retta a dei “paesanotti”. Ma ancora vogliamo fare una domanda più diretta: quelle lastre di eternit sul ciglio della strada, quando le porterete via? Questo sicuramente è un problema che può essere risolto in modo immediato e comunque ricordiamo che è un’emergenza sanitaria, per cui va risolta in tempi brevi. Sono passati quasi tre mesi ormai eppure nessuno se ne è mai preoccupato!

Che dire poi della strada provinciale per Porto Salvo? Non ci sono aggettivi che possano definire le condizioni penose in cui si trova, un vero colabrodo, una strada di campagna al confronto è più comoda e sicura da percorrere. Ma se l’amministrazione provinciale non poteva asfaltare la strada dopo aver fatto quei “lavori di ripristino” (se così si possono chiamare) perché ha scavato tutti quei metri di asfalto? Possibile che non sappiano farsi due conti? Quando una cosa si deve fare, si deve fare bene, inutile metterci mano per poi rendere le cose peggiori. Sicuramente il presidente De Nisi non è mai passato per quella strada altrimenti avrebbe notato, da ingegnere, che le cose non sono come dovrebbero essere e che la strada è pericolosissima soprattutto dopo queste prime piogge.

Tempo fa il consigliere comunale Nino Rocco, in un suo intervento su un quotidiano locale, aveva detto di avere la “ricetta per far rinascere Triparni”, tessendo le lodi dell’amministrazione comunale (nonostante questo fosse all’opposizione in consiglio) e immaginando grandi opere future eseguite nel paese. Come in una televendita prometteva una piazza al centro del paese (che però i cittadini non hanno mai chiesto e della quale non sentono il bisogno), il recupero del campetto e della palestra e strade sistemate qua e la. Ma come le tante televendite che rifilano patacche sappiamo che nessuna di queste cose sarà mai fatta a Triparni, soprattutto con questi amministratori e con questo tipo di rappresentanti! Che si dimenticano sempre di più di mantenere il contatto ed il dialogo con i propri elettori.

La gente non chiede la luna e non vuole essere presa in giro. Sappiamo che non è un momento facile per tutta l’economia italiana e sicuramente non è il momento per chiedere lavori troppo onerosi. Quello che chiedono i cittadini sono cose semplici, spesso di manutenzione ordinaria come la sistemazione della strada provinciale e la pulizia delle cunette lungo la stessa, la rimozione di quelle lastre di eternit e lavori che ridiano decoro e dignità ad un paese che si sente depredato. Agli amministratori chiediamo una maggiore attenzione verso il territorio e verso il paese, ma soprattutto rispetto. Perché soddisfare i bisogni dei cittadini è una forma di rispetto degli amministratori e se non sono capaci di farlo allora che se ne vadano a casa, sicuramente nessuno sentirà la loro mancanza.

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Author: Cristina

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