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Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza stanno eseguendo da stamane una maxi operazione, denominata “Costa Pulita” nelle province di Vibo Valentia, Cosenza, Como e Monza, per l’esecuzione di un provvedimento di fermo emesso dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro nei confronti di 23 presunti boss e affiliati al clan dei Mancuso, operante nel Vibonese, ed alle cosche collegate Accorinti, La Rosa e Grande, attive nei comuni del litorale.
Le accuse sono di associazione di stampo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, detenzione e porto illegale di armi e sostanze esplodenti.
In particolare, le indagini, avviate nei primi mesi del 2013, hanno riguardato numerosi soggetti appartenenti, o comunque considerati contigui, al potente clan di ‘ndrangheta dei Mancuso, operante in tutto il territorio vibonese, e ad alcune delle consorterie collegate quali gli Accorinti, i La Rosa ed Il Grande, attive nei comuni del litorale tirrenico della provincia vibonese, colpendone vertici e sodali.
Durante l’operazione sono stati sequestrati beni per un valore di 70 milioni di euro. Tra questi ci sono oltre 100 immobili, quote societarie e rapporti bancari ed anche 2 villaggi vacanze e tre compagnie di navigazione con altrettante motonavi che assicuravano, secondo l’accusa, in regime di sostanziale monopolio, i collegamenti turistici con le isole Eolie. Durante le indagini, condotte anche con intercettazioni telefoniche, ambientali e video riprese, inoltre, sono state sequestrate diverse armi da fuoco e, nel 2014, sono stati arrestati, in flagranza di reato, alcuni elementi di spicco delle cosche mentre si accingevano a fare un attentato mediante l’utilizzo di un potente ordigno esplosivo.
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