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Coesione, responsabilità e valore della legalità: queste le parole chiave dell’incontro, a Vibo Valentia, in occasione della messa regionale dei giornalisti nella ricorrenza del loro patrono, San Francesco di Sales.
Forte e chiaro il messaggio lanciato dal vertice della Federazione Nazionale della Stampa, in una terra, la Calabria, martoriata da violenze ed azioni di matrice criminosa: “Il boss della malavita, ma anche la silenziosa, quanto insidiosa, borghesia mafiosa – ha esordito il segretario della Fnsi, Franco Siddi, nell’incontro con i colleghi, al termine della cerimonia religiosa – devono capire, anche da questi incontri, che c’è una rete di giornalisti e cittadini che non accetta di subirne, passivamente, le angherie”.
La forza della legalità, dunque, contro la prepotenza del malaffare: “Continueremo a lavorare perché la rete dell’informazione libera e per la legalità – tuona Siddi – sia sempre più coesa e salda, intensificando l’impegno collettivo della professione e portando, attraverso i nostri organismi rappresentativi, denunce e istanze ancora più precise agli organi competenti, a cominciare dalla Commissione Antimafia, dalla quale la Fnsi sarà sentita, in audizione, il prossimo 2 febbraio”.
Non cela, il segretario della Federazione della Stampa, “il disagio e l’apprensione che ci attanagliano, di volta in volta, di fronte a colleghi presi di mira, alcuni ripetutamente, come nel caso dei giornalisti calabresi Nicola Lopreiato, Pietro Comito e Michele Albanese, dalle intimidazioni della criminalità organizzata. Così come non nascondiamo l’indignazione, – incalza Siddi – ma, ciò che più conta, continuiamo a batterci e a portare avanti un’informazione che non accetterà mai di occultare le notizie che contano”.
Tradotto: “Le notizie negative, del malaffare – spiega il numero uno della Fnsi – non saranno oscurate, piaccia o non piaccia. Lo stesso valga per quelle positive, relative, cioè, a fatti e vicende che vedono estendersi la coltivazione delle buone piante della convivenza civile e democratica, nel segno della piena legalità”.
Azioni concrete, quelle della Federazione della Stampa: “La Fnsi e il Sindacato Giornalisti della Calabria incontrarono, poco più di un anno fa, il Capo della Polizia, Antonio Manganelli, – ricorda Siddi – per sottoporre alla sua attenzione le ripetute minacce e le azioni intimidatorie ai danni di numerosi cronisti calabresi, e non solo. Nel ricordare l’importanza di questo incontro, che ha portato, in alcuni casi, ad individuare l’autore di tali violenze, sollecitiamo una tutela rafforzata per le situazioni più gravi e la massima coesione di tutte le forze istituzionali e sociali impegnate su questo fronte”.
Insomma, “nessuno è solo, nè in Calabria, nè nel resto del Paese – parla chiaro Franco Siddi – ed è importante che tutti percepiscano che stiamo costruendo un clima nuovo. Forti dei risultati già raggiunti, resteremo vigili, nella consapevolezza che permangono, nella stessa Calabria, aree di disagio per quanto concerne il lavoro nero: in alcune aziende editoriali si continua ad utilizzare artifici ai danni dei giornalisti, la forza lavoro, troppo spesso sfruttata e svilita nella sua professionalità”.
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