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Riceviamo e pubblichiamo:
Volevo segnalare quanto accaduto due giorni fa, domenica 5 febbraio, all’aeroporto di Milano Malpensa, in piena emergenza freddo, neve e gelo. Alle ore 17.50 dovevo partire con il volo AP140 MXP-SUF da Milano per Lamezia Terme. Causa ghiaccio e neve sono riuscito ad arrivare in aeroporto solo qualche minuto dopo le ore 17.00.
Davanti al banco check-in di Air One c’erano delle persone (5 o 6, anche loro calabresi, a sentire del dialetto utilizzato) che, con molti bagagli a seguito e da imbarcare, litigavano vistosamente con la signorina del banco check e con un funzionario della compagnia Air One. Ho atteso qualche minuto, poi, visto il protrarsi del diverbio tra le parti, alle 17.10 (circa) ho chiesto di poter ricevere la carta di imbarco, presentando la documentazione di avvenuto pagamento del biglietto aereo e di prenotazione del volo. La loro immediata risposta è stata: “lei non parte nemmeno”.
Una arroganza e una mancanza di comprensione e di umanità indicibile nei toni e nei modi, un abuso del compito affidato dalla Compagnia che era fin troppo evidente. Dopo alcune mie insistenze il funzionario (???) Air One mi ha riferito di non poter più stampare la carta di imbarco, forse per togliermi di torno mi ha poi detto di correre giù e di cercare di raggiungere l’imbarco, visto che avevo solo un piccolo bagaglio a mano e al seguito, e di effettuare le procedure di imbarco direttamente al banco del gate, al piano di sotto dell’aeroporto.
Sono sceso di corsa, in pochi minuti, ho effettuato velocemente il passaggio e il controllo bagaglio e personale alla sicurezza e poi finalmente sono arrivato al numero del gate di imbarco. Mancava ancora molto al decollo, il bus di collegamento in pista era fermo davanti all’uscita, con il motore acceso ma non ancora partito, l’autista del bus era ancora a terra nei pressi del corridoio di imbarco passeggeri. Ho chiesto “gentilmente” alla signorina del gate di potermi imbarcare ed anche lei mi ha risposto (a malo modo) “lei non parte, lei resta a terra”. Ho spiegato che sopra il funzionario Air One mi aveva detto di scendere giù senza carta d’imbarco… ma la signorina mi ha ribadito: “io sto telefonando sopra al funzionario ma non mi risponde nessuno, lei non può partire”.
La “gentilissima”signorina “chiude” e fa partire il bus. Resto a terra. A questo punto non mi resta che effettuare una altrettanta veloce corsa controcorrente, per “uscire” dalla zona gate, per cercare di trovare, tra tante cancellazioni per maltempo, un altro volo, una biglietteria, una qualsiasi coincidenza per raggiungere Lamezia Terme. Risultato? ho dovuto pagare altri 160.00 euro per un volo Alitalia verso Roma e proseguire poi, sempre con Alitalia, verso Lamezia Terme.
L’AZ 1023 delle 19.25 con arrivo a Roma Fiumicino alle 20.40 e il Roma Fiumicino-Suf , l’AZ 1173 delle 21.40 con arrivo a Lamezia Terme alle 22.50. Ritardo alla partenza, freddo pungente, stanchezza per i disagi e arrabbiatura procurata dalla gentilezza targata personale Air One. Vi sembra giusto quanto accaduto? A cosa serve la gentilezza a bordo degli aeromobili quando a terra gli altri rovinano l’immagine e la credibilità della compagnia?
Mentre nei telegiornali si parlava di morti per il grande freddo, di neve a tonnellate, di ghiaccio e allerta meteo, c’era chi, a Malpensa, non aveva nessun minimo senso di umanità, di comprensione e di apertura mentale in rapporto alla situazione meteo straordinaria. Due persone incontrate nel percorso di un viaggio che hanno creato solo fastidi ed una serie di gravosi problemi. Hanno fatto di tutto, con accanimento, per complicare la vita al prossimo. A questo punto andrò avanti per capire a fondo questa storia, per capire cosa ha portato il signor funzionario Air One e la gentilissima signorina gate di Malpensa a comportarsi in questo modo così assurdo. Spero che gli altri mancati passeggeri del volo prendano iniziative in tal senso. Io esigo delle spiegazioni da Air One.
Franco Vallone
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