Vibo Valentia, Lo Schiavo: “Lavoriamo per la città”

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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Antonio Lo Schiavo:

«Ancora una volta una classifica che stima la qualità della vita delle città italiane, pone Vibo Valentia agli ultimi posti, sancendo addirittura una retrocessione di quattro posizioni rispetto all’anno precedente. La graduatoria stilata da Legambiente e Sole 24Ore sull’ecosistema urbano dei capoluoghi italiani, mettendo Vibo al 101esimo posto, ci rivela in maniera impietosa ciò che sapevamo già da tempo.

In realtà, non servono classifiche: ad oggi nessun programma di raccolta differenziata è stato avviato (addirittura ultimi in quest’ambito); nessun servizio di trasporto pubblico che possa incidere sul traffico cittadino; un solo chilometro di piste ciclabili; pochi spazi pedonali e, poi, la solita scarsa attenzione per la qualità dell’aria, dell’acqua, per l’utilizzo di energie rinnovabili.

Tuttavia di fronte a questi risultati è inutile piangersi addosso. La classe politica deve dimostrare di avere le qualità per cambiare passo, ed è ora di ragionare tutti insieme su come dare un futuro alla nostra città. L’Amministrazione comunale dimostri, da parte sua, di avere idee e di avere la capacità di mettere in atto politiche pubbliche virtuose in campo ambientale che migliorino concretamente la vita dei cittadini.

Voglio, pertanto, lanciare una proposta offrendo fin da subito la massima disponibilità per concretizzarla: si presenti un pacchetto organico d’interventi tali da migliorare i più comuni standard della qualità della vita, dall’avvio della raccolta differenziata ad una maggiore presenza di spazi pedonali e ciclabili, dall’intervento sulla rete idrica comunale fino ai trasporti pubblici e i servizi di mobilità alternativi.

Si faccia in modo che da qui ad un anno la questione ambientale diventi una priorità della politica cittadina. Si punti, in sintesi, a scalare almeno 10-15 posizioni in queste “classifiche” e si dia un segno di responsabilità verso i
vibonesi. La strada è tracciata, non servono miracoli, lo insegna l’esperienza di Cosenza (non a caso ai primi posti in Italia) dove si è fatta una precisa scelta di campo in questo senso. Si lavori quindi a questo obiettivo in uno spirito di compartecipazione tra maggioranza e opposizione e si dia sostanza alla volontà di riscatto che tutti a parole avvertiamo».

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