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“E’ totalmente inaccettabile che i due appartenenti alla famiglia Lo Bianco-Mantella che sabato mi hanno aggredito con spintoni e pugni provocando un mio ricovero al pronto soccorso siano ancora in giro in città a Vibo Valentia, nella piena facoltà di delinquere e di mettere in pericolo gli altri cittadini come hanno fatto con me e il mio coautore. Considerando che nel video pubblicato da importanti quotidiani nazionali uno dei due ripete più volte la frase testuale «Ora o poi ti cacciu a pistola – Ora o poi estraggo la pistola contro di te» (http://tv.liberoquotidiano.it/video/video-copertina/11925583/klaus-davi-aggredito-davanti-la-mamma-di-un-boss-della–ndrangheta–il-video.html) mi chiedo cosa altro debba succedere perché a questa gente venga impedito di circolare? Ho presentato denuncia corredata di nomi e cognomi (come carabinieri, magistrati e poliziotti ci invitano a fare sempre giustamente in tutte le sedi) ora però lo Stato faccia la sua parte”.
È quanto dichiarato dal giornalista Klaus Davi, ferito lo scorso sabato assieme alla troupe di LaC a Vibo Valentia, da due persone mentre stava realizzando un servizio sulla mamma del pentito Mantella. “Aggiungo che trovo inquietante, vergognoso, umiliante nonché screditante per la reputazione delle nostre istituzioni politiche, che alla famiglia in questione – i cui membri sono stati più volte condannati – sia consentito liberamente di possedere esercizi commerciali con funzioni palesi di monitoraggio a fini delinquenziali del territorio senza che il sindaco di Vibo Valentia nonché gran parte della classe politica calabrese si esprima in merito. Auspico – prosegue Davi – che ci sia anche un provvedimento in quella direzione. La zona grigia deve essere combattuta sul serio, non con i proclami e le marce di circostanza”.
All’indomani dell’aggressione avvenuta ai danni del massmediologo da parte di alcuni parenti della famiglia Lo Bianco, mentre stava raccogliendo le dichiarazioni della signora Rita sono pervenuti a Davi attestati di vicinanza di solidarietà da personalità e migliaia di cittadini.
Si va dal Ministro della Difesa Roberta Pinotti, al presidente della Lombardia Roberto Maroni, dal vice presidente del Senato Maurizio Gasparri, al magistrato Luca Palamara, componente del Consiglio Superiore della Magistratura, dal giornalista Massimo Giletti a Eleonora Daniele, conduttrice di punta di Rai Uno, da numerosi esponenti della Comunità ebraica; e ancora dal direttore della Rai Calabria Alfonso Samengo, al consigliere di amministrazione della Rai Franco Siddi, già presidente FNSI, dagli imprenditori Tiberio Bentivoglio, Eugenio Guarascio e Lapo Elkann fino all’attore Alessandro Gassman, passando per i giornalisti, Anna La Rosa , Andreana Illiano e Michele Inserra. E ancora, dal dirigente della Protezione Civile calabrese Carlo Tansi, all’avvocato Eugenio Minniti, all’esponente del PD calabrese Domenico Solano, al sacerdote del reggino Giovanni Gattuso, Luigi Salsini, presidente di “Fare Calabria”. Oltre ovviamente alla solidarietà della direzione editoriale e giornalistica dell’emittente televisiva LaC, attraverso il direttore Pasquale Motta, produttore del format “Gli Intoccabili” che riprenderà a settembre con nuovi reportage, interviste e inchieste che si aggiunge alle centinaia di messaggi da parte di cittadini “comuni”.
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