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Intimidazioni Teresa Lochiatto. Alla donna, residente ad Acquaro in provincia di Vibo Valentia, è stata recapita una lettere che conteneva proiettili e la foto del figlio ucciso dalla ‘ndrangheta.
Intimidazioni Teresa Lochiatto
Riguardo alla triste vicenda, si fa sentire Don Ennio Stamile, Referente di Libera Calabria.
“Ancora una volta – scrive – un vile gesto intimidatorio. Ad essere preso di mira questa volta non è un rappresentante delle forze dell’ordine, un giornalista, un sacerdote, un esponente politico; ma la signora Teresa Lochiatto vedova Luzza. A lei, nel pomeriggio di ieri, 21 maggio, è stata recapitata una lettera anonima contenente tre proiettili di pistola e la foto del figlio Pino, vittima innocente; ucciso vent’anni fa dalle cosche della ‘ndrangheta vibonese.
I componenti delle ‘ndrine sono capaci di tutto. Anche di simili gesti inumani. Perché solo chi in apparenza ha sembianze umane, può essere capace di così atroce gesto. Ovvero, rievocare il dolore di un figlio ucciso. Con la minaccia palese che l’altro figlio, Matteo, da sempre impegnato in Libera, farà la stessa fine”.
Solidarietà di Don Ennio Stamile
“Alla signora Lochiatto, a Matteo Luzza, oggi responsabile regionale del settore memoria di Libera Calabria, vanno la sincera vicinanza e solidarietà dell’intera rete di Libera regionale.
In Calabria – continua Don Ennio – c’è chi vuole impedire che continui il nostro impegno. Perché giovani, imprenditori, commercianti, giornalisti, sacerdoti. Ma anche scuole, associazioni, sindacati, facciano fronte comune; per impedire il dilagare della ‘ndrangheta. C’è anche chi ritiene che con tali gesti intimidatori si ritorni ad un clima di paura e di omertà. Oppure chi ritiene che non ci si costituisca più parte civile nei processi di ‘ndrangheta o per richiedere il ristoro dei danni nei confronti dei carnefici. Lo vogliamo ribadire con forza: il nostro impegno continua. Consapevoli che solo attraverso una cittadinanza attiva e responsabile; solo attraverso il riappropriarci del nostro passato – come insegnava Antonino Caponnetto – potremmo riappropriarci anche dell’avvenire di questa nostra Terra”.
Le conclusioni
“Tale impegno, sempre secondo colui che ha reso operativa l’idea del pool antimafia di Rocco Chinnici, va assunto “con decisione, fermezza, serenità, ma anche con amore e speranza”. Questo – conclude il referente di Libera Calabria – l’invito che diamo a tutti coloro i quali pensano di doversi spendere per una Calabria libera dalla ‘ndrangheta, dalla corruzione. Ma soprattutto da ogni forma di violenza e di sopruso”.
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