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Ecco di nuovo una notizia farlocca, finta, tesa solamente a nascondere le nefandezze e le catastrofi di questo governo e, perché no, anche dell’opposizione (quella che vota a favore del federalismo, IDV, e quella che si astiene, PD).
Si ritorna a parlare dell’abolizione della provincia di Vibo e tutti alzano gli scudi per difendere questo avamposto democratico, necessario, indispensabile e doveroso. Noi no, non la pensiamo così. Certo riteniamo assurdo un discorso che vale solamente per pochi territori e non per tutti e la nostra idea sarebbe di togliere un ente inutile ma non di certo i veri avamposti dello Stato quali Prefettura, Questura oppure i comandi provinciali di Carabinieri, Finanza e Vigili del fuoco.
L’abolizione della provincia non ci sarà nemmeno questa volta perché questo provvedimento è stato incluso ad arte nel decreto per far parlare del nulla nascondendo quello che veramente si cela in questa ennesima manovra: TFR ritardati di due anni, innalzamento dell’età pensionabile per le donne, tredicesime ritardate e date a rate, ennesimo blocco degli stipendi, abolizione degli scatti di anzianità, abolizione delle feste come il 25 Aprile e il 1° Maggio, distruzione dello statuto dei lavoratori, tagli enormi allo stato sociale (o quel che ne rimane) e licenziamenti del pubblico impiego di straordinarie dimensioni.
E dovremmo preoccuparci della finta abolizione della provincia? Questo è l’ultimo dei nostri problemi, l’ultimo dei problemi degli abitanti di questa provincia mentre è il primo dei nostri politicanti e amministratori presi come sono nel farsi gli affari loro. Bevilacqua che sinceramente dice di non aver ancora letto la manovra la dice lunga su quanto è interessato ai problemi del paese e dovrebbe solamente vergognarsi delle sue affermazioni ma anche dei suoi pochi fatti, ci ricordiamo di lui solo per la proposta abominevole di abolire il reato di ricostruzione del partito fascista.
Il tutto viene giustificato da questo governo con l’intento di un fantomatico risparmio economico e di taglio dei costi della politica. Scusateci ma questa giustificazione ci fa veramente ridere. Proprio Bevilacqua è l’esempio della Casta, quella Casta seduta su una poltrona da decenni che non ha mai prodotto niente per il nostro paese e che percepisce uno stipendio faraonico sulla base del nulla di fatto. Chi ha votato gente come lui dovrebbe vergognarsi di averlo fatto…ah scusateci avevamo dimenticato che non si può più votare per i candidati ma solo per i partiti.
Eppure, tranne per i servizi che ci verrebbero tolti se la provincia di Vibo Valentia venisse abolita (Questura, Vigili del fuoco, ecc), i cittadini della provincia Vibonese sembrano quasi essere contenti di levarsi dalle scatole una classe politica che non ha mai prodotto niente di buono. Da Romeo a Bruni, fino all’attuale presidente De Nisi, la gente non ha mai avvertito la presenza della Provincia. In questi ultimi anni De Nisi ha avuto un’ulteriore chance per lavorare bene e produrre benefici, in modo da far crescere l’affetto dei cittadini verso gli amministratori di palazzo ex-enel, ma niente ha scelto di rimanere anche lui un anonimo attore di questa farsa che è l’amministrazione provinciale Vibonese.
Se tutto questo fosse successo qualche decennio fa i sindacati avrebbero lottato per mantenere i diritti dei lavoratori, diritti per i quali la gente (ed i vecchi sindacalisti) ha lottato nel passato, oggi invece assistiamo ad un silenzio “assordante”. Questo perché dopo la casta dei politici, viene la casta dei sindacalisti!
Sinceramente poi sono fastidiosi come il volo di una zanzara quei consigli dati da vecchi politicanti che non hanno prodotto niente di buono quando erano in carica e pretendono di dare “buoni consigli” e venire ascoltati oggi che sono a casa a godersi tranquillamente il grasso vitalizio pagato dai contribuenti. Non dimentichiamo infatti che se il debito pubblico in Italia si è formato tra gli anni 70 e 80, proprio quando questi presunti buoni amministratori erano nel pieno del loro potere politico! A questa gente diciamo: Non facisti pira quand’eri piraru, e vo fari miraculi ora chi non si santu!?
Se veramente abolissero la provincia di Vibo tanti nostri amministratori andrebbero finalmente a cercarsi un lavoro? Forse capirebbero cosa significa avere un lavoro precario, essere sfruttati e sottopagati… forse riuscirebbero a capire cosa significa emigrare per avere un pezzo di pane. Forse capirebbero perché alla loro porta c’è sempre stata la fila di persone in cerca di un lavoro da elemosinare, su cui tanti di loro hanno fatto la loro fortuna politica!
Questi vecchi amministratori sono l’esempio della malapolitica. Sono proprio loro quelli che trasmettono alla gente quel senso di sfiducia verso la politica. Ma non lo fanno involontariamente, lo fanno da anni ormai di proposito, proprio per scoraggiare ed impedire quanti vorrebbero occuparsi in modo serio e pulito, quelle persone che vogliono far politica per la gente e non per i loro interessi privati. In questo modo adesso la gente tende a mettere anche i giovani che si occupano di politica (quelli che non hanno mai avuto incarichi istituzionali) nello stesso calderoni, ormai è consuetudine dire “sono tutti gli stessi, tutti imbroglioni”. Non è così, non è vero. Dobbiamo avere fiducia nei giovani e nella gente onesta, altrimenti non ci salveremo mai da questa situazione e non riusciremo mai a mandare via questa gente!
Questa manovra è come quei contratti con le clausole più scomode scritte in piccolo a fondo pagina, quelle che quando le leggi ti viene il panico e pensi “accidenti, cos’ho firmato?”. Solo che noi cittadini italiani non abbiamo firmato niente, nessuno ci da la possibilità di esprimerci su questi provvedimenti presi dal governo. Una cosa è certa, questa manovra continuerà nell’opera di far diventare i ricchi più ricchi ed i poveri più poveri! Ricordiamoci però che in Italia i poveri sono molto più numerosi e che verrà il giorno in cui questi si stancheranno di essere svenati ed allora cittadini Italiani vorranno riprendere in mano il loro destino!
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