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Il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della regione Calabria Marilina Intrieri ha scritto all’azienda sanitaria di Vibo Valentia chiedendo di essere immediatamente informata “se sulla tipologia di problematica insorta al momento della nascita in Maria Pia – crisi asfittica perinatale – (notizia riportata dagli organi di stampa) sia stato preso contatto con l’unico centro attrezzato in Calabria, presso l’ospedale di Cosenza, per le terapie adeguate da effettuarsi, entro le previste sei ore, come da protocolli”.
Il Garante dell’infanzia ha chiesto all’ufficio del commissario per il piano di rientro in sanità direzione generale tutela della salute dalla Regione Calabria di sapere quanti siano i posti di terapia intensiva neonatale realmente funzionanti nei reparti di neonatologia delle aziende ospedaliere calabresi, alla luce delle molteplici segnalazioni svolte. “Nelle sole province di Catanzaro e Crotone, sui previsti dodici posti letto, risultano funzionanti solo quattro posti di terapia intensiva con evidente violazione dei diritti minorili fondamentali”.
Il Garante ha chiesto se tale situazione sia da collegarsi a carenze tecniche o strutturali o di turnover del personale medico o paramedico.
“In ogni caso va garantito il diritto alla vita,alla salute, alle prestazioni sanitarie, diritti costituzionalmente garantiti che nessun piano di rientro può violare”
“Con riferimento alla morte di Maria Pia ho chiesto di aver trasmessa copia della cartella clinica costituendo registrazione di notizie in grado di documentare ogni elemento medicalmente rilevante sino alla dichiarazione di morte della bambina.
Documento da intendersi atto di garanzia della tutela del diritto alla salute e alla vita di ogni individuo nelle due specifiche connotazioni: sanitaria e giuridica”
La documentazione che Autorità Garante ha richiesto è al fine di vigilare sull’effettiva tutela e realizzazione dei diritti immanenti, di cui Maria Pia era titolare.
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