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“La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.”
questo è quanto recitano i primi due commi dell’articolo 34 della costituzione repubblicana che indica l’istruzione come un SERVIZIO indispensabile da offrire a tutta la popolazione, indipendentemente dalle possibilità economiche di cui gode, al fine di garantire la crescita culturale, civica e morale dell’intero paese.
Riguardo alla manutenzione degli edifici scolastici dispone in particolare l’art. 3 della L 23/96 il quale prevede che, in attuazione dell’articolo 14 della L 142/90, che ha disciplinato l’Ordinamento delle Autonomie Locali, la realizzazione, la fornitura la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici spetta ai Comuni, per le scuole di grado inferiore ed alle Province, per gli istituti e scuole di istruzione secondaria superiore.
Passaggi di legge che devono essere finiti in secondo piano nella nostra città perchè, a quel che mi risulta, nei giorni si è verificato un fatto che reputo di una gravità inaudita per un paese, c.d. Civile, che crolla giorno dopo giorno sempre più in basso, travolto da una decadenza sociale e morale che porta con se quanto di conquistato, in termini di diritti, sino ad ora.
Infatti, pare, che i genitori degli alunni della scuola elementare Don Bosco, che per quanto detto prima gode della manutenzione “ordinaria e straordinaria” ad opera del Comune, si siano visti consegnare la richiesta di un contributo, di 11 euro ad alunno, per “lavori di pitturazione” delle aule, dimenticando (volutamente) che i cittadini già versano, con le tasse, la quota atta a garantire la regolare erogazione dei servizi/diritti sanciti dalla costituzione.
Da questa, squallida, vicenda si evincono con chiarezza due cose:
-la prima è che il Comune deve essersi affidato ad artisti di fama internazionale, paragonabili a Giotto o Mantegna, se per pitturare una delle piccole classi della scuola Don Bosco le famiglie hanno sborsato quasi o più di 300 euro ( le “classi pollaio”, volute dalla Gelmini, contano anche 30 alunni).
-la seconda, ancora più grave, è data dal silenzio riservato alla vicenda dai consiglieri comunali di maggioranza, sempre più portatori degli interessi di pochi, troppo indaffarati a chiedere al proprio assessore l’abbassamento dell’IMU sulla seconda casa, senza aver prima speso una parola per chiedere l’abbassamento delle case per chi di casa ne ha una sola.
La speranza che presto venga fatta chiarezza, su questa situazione, viaggia in parallelo al graduale consolidamento della convinzione che si è ormai impadronita della stragrande maggioranza dei cittadini vibonesi, quella di avere un sindaco e una giunta che hanno ormai perso di mira i bisogni della cittadinanza, troppo indaffarati nel mettere a tacere le continue lotte intestine e i gustosi balletti di poltrone.
A loro va il mio sincero invito a prendere una decisione che possa garantirgli di salvaguardare, dopo aver perso quella politica, la loro dignità personale che in questi anni è messa gravemente a rischio…DIMETTETEVI!!!
Francesco Colelli
Coordinatore Provinciale Federazione Giovanile Comunisti Italiani
Coordinamento Nazionale
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