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Il coraggio della denuncia, la pratica della legalità: Federcontribuenti Calabria a fianco di Antonino De Masi. La sua denuncia è il codice della nostra azione quotidiana. La sua vicenda è emblematica di come la Calabria muore e di come lo Stato non funzioni adeguatamente.
Antonino De Masi ha avuto il coraggio non solo di denunciare ma di non piegarsi alle leggi mafiose, di operare e vivere da imprenditore libero nonostante le continue minacce, non ultimo il vile attentato alla sua azienda le cui porte sono state crivellate da 44 colpi di kalashnikov. La Federcontribuenti regione Calabria, a pochi giorni dall’incontro decisivo che si terrà il 10 luglio, dichiara il pieno appoggio a De Masi.
«E’ vergognoso – afferma Silvio Carbone, presidente Federcontribuenti Calabria – che un imprenditore come De Masi sia costretto a chiudere la sua impresa per inadempimenti dello stato. E’ vergognoso che lo stato abbandoni un cittadino onesto, un uomo come De Masi che non si è piegato e non si è arreso neanche di fronte al pericolo mettendo a rischio la sua vita contro il malaffare calabrese.
Antonino De Masi per il suo coraggio dovrebbe essere protetto dallo stato, essere considerato l’esempio del vero imprenditore, unico modello da seguire. Far chiudere l’impresa di De Masi significherebbe lanciare un messaggio sbagliato: in Calabria non si può vivere e non si può lavorare da uomini onesti e liberi.» Cosa bisogna fare, dunque, per far valere i propri diritti, per ottenere ciò che è previsto dalla Costituzione italiana e sancito dalla legge?
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