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Le autorità di Vibo Valentia hanno svelato un oscuro tentativo di “lupara bianca” datato 2021, conducendo a due arresti significativi. I Carabinieri, in collaborazione con il Reparto Crimini Violenti del Raggruppamento Operativo Speciale, sotto la direzione della Procura locale, hanno concluso le indagini su un presunto omicidio.
I sospettati, localizzati a Rosarno e Siracusa, sono stati detenuti in base a un’ordinanza cautelare del giudice per il reato di omicidio. Uno dei due era già in carcere per coinvolgimento in attività criminali quali associazione mafiosa e traffico di sostanze stupefacenti. L’altro individuo, precedentemente noto per violazioni legate alle armi, è stato arrestato mentre era in libertà.
Le indagini hanno preso avvio il 17 dicembre 2021, a seguito della segnalazione di scomparsa da parte della figlia di una vittima di 60 anni, la cui autovettura bruciata e contenente il corpo carbonizzato è stato trovato un mese dopo tra le campagne di Calimera, una frazione di San Calogero.
L’operato dei Carabinieri, supportati da unità specializzate e coordinati dalla Procura, ha portato all’identificazione dei presunti autori dell’omicidio, legati ai circoli criminali del Rosarnese. L’accusa sostiene che l’omicidio sia stato perpetrato secondo i tipici metodi ‘ndranghetisti: un inganno per allontanare la vittima dalla propria residenza, seguito da colpi di fucile e il tentativo di occultare il cadavere.
I due indagati, presumibilmente vicini alla vittima, hanno progettato di bruciare l’automobile con il corpo a bordo, dopo aver scavato una buca con mezzi meccanici. L’allarme è stato dato da un agricoltore che ha rinvenuto una Fiat Panda incendiata, registrata a nome della vittima, nei pressi del torrente “Mesima”, il 17 gennaio 2022.
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