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Da anni ho seguito l’attività imprenditoriale della famiglia De Masi di Rizziconi ed, in particolare, ho apprezzato sempre il coraggio di Antonino De Masi fin da quando, da solo, pur operando nella Piana di Gioia Tauro, territorio ad alta densità mafiosa, ha osato intaccare il “potere” delle Banche del Sud ed i loro tassi usurai.
Ritenevo che il coraggio di Antonino De Masi, quasi sempre vittorioso su Banche e ‘ndrangheta, gli avrebbe garantito tutto ciò che è previsto dalla Costituzione Italiana e sancito dalla legge, supportato, peraltro, da un’ultima e 14° sentenza del TAR: un mutuo antiusura, che avrebbe dovuto essergli erogato fin dal 2006, utile a far proseguire l’attività delle sue aziende in un territorio che registra il più alto tasso di disoccupazione. Ed invece a tutt’oggi nulla, nonostante i sacrifici economici ai quali si è da anni sottoposto Nino De Masi, pur di non licenziare un centinaio di lavoratori!
Trovo davvero assurdo che in Italia. e nel Mezzogiorno in particolare, venga meno la tutela di quegli imprenditori onesti, i quali, pur in presenza di una ‘ndrangheta pervasiva (soltanto due mesi fa erano stati sparati 44 colpi di khalashnikov contro l’azienda di Antonino De Masi a Gioia Tauro), trovano forza e coraggio per rimanere onesti e garantire lavoro.
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