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Apprendiamo dal Presidente della Giunta della Calabria, il quale ne sara’ venuto a conoscenza, almeno mi auguro, nella qualita’ di Commissario della Sanita’ regionale, e non perche’ Governatore (nel qual caso sarebbe grave!), che presto sara’ sciolta per infiltrazione mafiosa la ASP di Vibo Valentia.
Se così fosse (visto il caso Fondi, il dubbio e’ d’obbligo!) non posso che dire ” finalmente”. Fin dal novembre del 2007, infatti, sulla scorta dell’ indagine condotta al tempo dall’ Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione, con atto ispettivo parlamentare, avevo chiesto l’avvio delle procedure necessarie allo scioglimento per infiltrazione mafiosa dell’ allora solo Azienda Sanitaria n. 8 di Vibo Valentia; ma, come sempre, fui lasciata sola, perche’ al Governo regionale sedeva Loiero, e la trasversalita’ politica imperversava.
Eppure da quell’ indagine gia’ emergeva una “borghesia mafiosa” composta da tecnici, esponenti della burocrazia, professionisti, imprenditori e politici che o erano strumentali o interagivano con la mafia in una forma di scambio permanente fondato sulla difesa di sempre nuovi interessi comuni.
L’ ASL di Vibo Valentia era stata poi toccata dai gravi casi di malasanita’ che hanno visto la morte di giovani vittime, quali Federica Monteleone ed Eva Ruscio, ma nessun provvedimento era stato assunto nei confronti dei responsabili di tali drammi.
“Finalmente”: avevo intimante sperato, convinta che la nuova nomina regionale del Commissario avrebbe comportato il cambiamento; ed, invece, proprio nell’ASP di Vibo, nulla e’ stato fatto per invertire la rotta; nessun intervento e’ stato assunto dalla nuova gestione per irrompere quelle infiltrazioni mafiose che oggi, grazie al lavoro della Commissione d’accesso, dovrebbero portare allo scioglimento per infiltrazione mafiosa
dell’ ASP di Vibo Valentia.
Ma non solo, siamo costretti ad assistere a dichiarazioni che fanno trapelare nient’altro che lotte politiche interne alla sanità vibonese e miranti solo ad acquisizioni di potere tra esponenti del PDL. Basterebbe valutare il comportamento del presidente della Commissione Sanita’ regionale, il quale, appena trapelata la notizia del possibile scioglimento dell’ ASP di Vibo, ha osato persino fare appello al massimo rappresentante dello Stato sul territorio per evitare il provvedimento e, poi, a distanza di circa due mesi, e comunque dopo gli interventi sulla gestione assunti dal Commissario dell’ ASP, ha ritenuto “inevitabile” lo stesso scioglimento.
Anche da tutto quanto sta accadendo, a livello strumentale, nella sanita’ calabrese, appare evidente che questo importante e vitale settore non può più rimanere nelle mani della politica.
on. Angela NAPOLI
FUTURO E LIBERTÀ PER L’ITALIA
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