Questo post é stato letto 20030 volte!
Da molti anni, riforme sul mercato del lavoro per costruire occupazione hanno portato solamente ad una compressione complessiva dei diritti dei lavoratori: flessibilità, frantumazione dei contratti lavorativi, esplosione della precarietà, realizzata da Berlusconi insieme all’annullamento del contratto nazionale di lavoro.
Oggi, l’unico risultato certo è quello evidenziato dagli impietosi dati dell’Istat sull’occupazione che mostrano in tutta la loro drammaticità come sta crescendo la povertà tra i lavoratori, sia per la perdita dei posti di lavoro, che per il persistere del blocco nelle contrattazioni.
Oltre tre milioni di disoccupati certificati e nessuna prospettiva concreta di cambiamento. Non è da sottovalutare, dunque, l’importanza dell’appuntamento elettorale che segna un passaggio importante e cruciale per l’intero paese. Rivoluzione Civile è la vera novità di questo periodo per archiviare definitivamente la stagione paludosa e degradante del ventennio berlusconiano, quella successiva di Monti e la falsa alleanza elettoralistica Pd-Sel, che segna la continuità con le politiche liberiste contenute nella famosa agenda Monti.
Rivoluzione civile, grazie anche al contributo di Rifondazione Comunista, è la sola lista alternativa che riesce a ridare nuovo entusiasmo alla politica attraverso un semplice quanto incisivo programma capace di guradare in alto e di esprimere le istanze democratiche provenienti dal basso: una rivoluzione civile per attuare i principi di uguaglianza, libertà e democrazia della Costituzione repubblicana, nata dalla Resistenza.
Vogliamo realizzare un “nuovo corso” delle politiche economiche e sociali, a partire dal mezzogiorno, alternativo tanto all’iniquità e alla corruzione del ventennio berlusconiano, quanto alla distruzione dei diritti sociali, del lavoro e dell’ambiente che ha caratterizzato il governo Monti. Vogliamo un’Europa autonoma dai poteri finanziari e una riforma democratica delle sue istituzioni.
Vogliamo una nuova politica per la legalità che abbia come obiettivo ultimo non solo il contenimento ma l’eliminazione della mafia, che va colpita nella sua struttura finanziaria e nelle sue relazioni con gli altri poteri, a partire da quello politico. Siamo per il contratto collettivo nazionale, per il ripristino dell’art. 18 e per una legge sulla rappresentanza e la democrazia nei luoghi di lavoro. Vogliamo creare occupazione attraverso investimenti in ricerca e sviluppo, politiche industriali che innovino l’apparato produttivo e la riconversione ecologica dell’economia. Vogliamo introdurre un reddito minimo per le disoccupate e i disoccupati. Vogliamo che le retribuzioni italiane aumentino a partire dal recupero del fiscal drag e dalla detassazione delle tredicesime.
Vogliamo difendere la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Di tutto questo, ne parleremo insieme a Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc, nell’incontro pubblico che si terrà venerdì 8 febbraio, alle ore 17.30, presso la Biblioteca Comunale di Vibo Valentia.
Questo post é stato letto 20030 volte!