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di Raffaella Cannatelli
Nella sede del Palazzo delle Accademie, il segretario generale regionale, Nicolino La Gamba, ha presentato i servizi e delle attività promosse.
Sono stati esposti ieri, alla presenza della stampa e dell’assessore comunale Pietro Comito, delegato istituzionale dell’amministrazione di Vibo, i servizi e le attività che la sede calabrese della Camera di Commercio turca in Italia, vuole prestare alle aziende e agli imprenditori interessati ad investire con le loro attività, in quella che, entro il 2023, entrerà a far parte delle dieci potenze economiche mondiali.
Con la sottoscrizione, lo sorso 17 maggio, di un protocollo di intesa, il governo turco si è formalmente impegnato affinché gli iscritti alla camera di commercio turca possano partecipare alle diverse attività promosse, tra le quali l’inserimento nei propri portali telematici e nell’annuario generale, la partecipazione a fiere, nonché le ricerche di mercato e di partner, servizi di import- export, assistenza alla partecipazione nelle gare d’appalto e consulenza in qualsiasi ambito. A queste si aggiungono la formazione e l’assistenza nell’ottenimento di incentivi da parte di banche di stato e private e la guida all’ottenimento di licenze specifiche.
Inoltre, grazie alle profonde riforme strutturali governative, la Turchia si impegna a sostenere le aziende calabresi fin dai primi passi nel loro paese, permettendogli di usufruire di importanti agevolazioni fiscali come l’esenzione e il rimborso dell’IVA, la cessione gratuita di terreni sui quali far sorgere l’attività produttiva, la riduzione delle imposte sulle società e sui contributi previdenziali, nonché il finanziamento del progetto fino all’85% del valore.
Intanto è già stato chiuso il primo contratto. Tre imprenditori ferraresi, entusiasti della prospettiva di investimento in Turchia, hanno presentato alla Camera di commercio turca di Vibo, nonché a quella italiana, il loro progetto di un impianto fotovoltaico di medie proporzioni che già si sta attuando. Contemporaneamente, significativo è stato l’interesse dimostrato da numerosi imprenditori vibonesi, attirati dalla prospettiva di uno sviluppo regionale libero dalla logica territoriale, in prospettiva di un cambiamento imprenditoriale verso la globalizzazione offerta da una nazione all’avanguardia come la Turchia.
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