Sono sempre in crescita in Calabria le formazioni stabili
che si prefiggono di riscoprirne e rivalutarne le tradizioni
popolari. Giovani e meno giovani, infatti, si associano con
l’intento di allestire spettacoli teatrali che vanno
dalle commedie in vernacolo ai recital di poesie e musica
popolare. Indispensabile è la ricerca dialettale per
far rivivere espressioni tipiche di un tempo. Lo sconfinato
campo delle tradizioni popolari che ingloba canti, proverbi,
filastrocche e favole dà spazio anche a racconti di
tipo farsesco, o meglio a cronache di farse carnevalesche
realmente realizzate in piazza in tempi più o meno
lontani. Ed è proprio dalle farse carnevalesche che
prende il via il discorso intorno al teatro popolare calabrese.
Teatro spesso anonimo, ma non perché si sia smarrito
il nome dell’autore (al contrario, in ogni paese e città
della Calabria c’è sempre un buon informatore
pronto a parlarci di un’altra persona capace di creare
dialoghi e monologhi per ogni occasione), ma perché
è spesso il risultato di molteplici creazioni individuali.
Col cambiare degli avvenimenti cambiano i ruoli e i personaggi
e tutto ciò comporta, inevitabilmente, la creazione
di un’opera nuova. Un tema più volte affrontato,
ad esempio, è quello delle donne fedigrafe e svergognate
che ci rimanda per analogia formale a quel vecchio filone
del mondo classico, ripreso successivamente in epoca rinascimentale,
della beffa dopo l’inganno. Nella maggioranza delle
suddette opere si nota un dialetto italianizzato che è
tipico delle nuove generazioni: appartenendo, infatti, l’autore
a un periodo in cui il linguaggio aveva già subito
le sue naturali modifiche, per cui espressioni di una volta
non fanno parte del suo bagaglio culturale, succede spesso
che egli scriva come parla. E', invece, di estrema importanza
nel teatro popolare curare, oltre agli ai contenuti, anche
gli aspetti linguistici perché sono spesso questi ultimi
che danno più vigore e consistenza ai primi. Indispensabile
è, pertanto, la ricerca dialettale affinchè
non scompaiano per sempre quelle belle espressioni di un tempo
che con la loro immediata freschezza rappresentano un mondo
sicuramente più autentico del nostro.
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