Volley Tonno Callipo, Simone Serafini: “A Vibo non potevo dire di no”

Abbraccio Serafini Callipo

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Abbraccio Serafini Callipo
Abbraccio Serafini Callipo

Tutto avrebbe immaginato Simone Serafini da Civitavecchia, più di vent’anni di pallavolo alle spalle e numerose esperienze in giro per l’Italia, che dalla tranquilla provincia piacentina si sarebbe ritrovato catapultato sul palcoscenico della massima serie del volley nazionale e, per di più, da giocatore titolare.

Non ha avuto un attimo d’esitazione, tuttavia, quando dall’altro capo del telefono il Ds della Tonno Callipo, Chico Prestinenzi, gli ha posto la fatidica domanda: “Ti piacerebbe tornare a Vibo?”.

E sì perché a Vibo Serafini c’era già stato nel 2005/2006 e al richiamo del campo non ha saputo resistere anche se ormai s’immaginava un futuro nel mondo del giornalismo sportivo, come lascia presagire l’emblematico titolo della sua tesi di laurea in Scienze della Comunicazione: “Volley e media in Italia: passato, presente e futuro di un rapporto complesso”. La sua testa e il suo cuore non hanno avuto dubbi e Simone ha riposto, senza esitare, “Sì”.

Ora, smaltita la scarica adrenalinica del ritorno nel volley che conta, il protagonista della gara vittoriosa contro S. Giustino prova a ricostruire i fatti lasciando trasparire ancora un pizzico d’incredulità: «È stato tutto talmente rapido – dice – che non ho avuto neanche il tempo di pensare a quello che è successo. Nel giro di pochissimi giorni mi sono trovato catapultato qui ma, adesso, posso dire che il fatto di avere alle spalle una lunga carriera, fatta anche di tanta gavetta, mi ha certamente aiutato a sviluppare un grande spirito d’adattamento e a fare la scelta più giusta. È stata comunque una cosa totalmente nuova e inaspettata: fino a due giorni prima stavo facendo allenamento con le ragazze della mia squadra di B1 e sabato mi sono ritrovato ad allenarmi in A1, con compagni che avevo conosciuto da avversari o che non conoscevo affatto».

Ma questo è il bello della pallavolo «e devo dire – aggiunge – che mi sono veramente divertito, sia sabato in allenamento che domenica in partita. Ero felice come un bambino al luna park. Ho ritrovato sensazioni bellissime e quella passione che un po’ manca ad alti livelli professionistici, e che invece dovrebbe essere sempre il motore di chi scende in campo. Sicuramente mi sentivo meno sotto pressione degli altri, per cui mi sono sentito in dovere soprattutto di divertirmi e questo mi ha fatto vivere molto serenamente la gara».

Emozioni che si sono tradotte in una prestazione di ottimo livello nella gara contro S. Giustino. Prestazione comprovata dai consensi unanimi degli addetti ai lavori nonché dai giornalisti presenti che non hanno assegnato l’Mvp al regista trentaseienne solo perché non era facile eguagliare lo stato di grazia di Luis Diaz. «Sinceramente non mi aspettavo di poter fare una prestazione del genere – ammette Serafini -, ne di stare in campo da subito. Già mi aveva fatto molto piacere che la società avesse pensato a me e sono stato ben lieto di poter dare una mano ad una squadra che conoscevo bene e che mi aveva dato tanto in passato. C’è stata una forte componente umana, prima che professionale, nella mia decisione e sono stato felice di poter ripagare Vibo con un buon inizio».

Un buon inizio che ha molto giovato alla squadra del presidente Pippo Callipo in un momento di difficoltà: «Ho visto che ci sono stati buoni segnali, che la squadra ha giocato in maniera serena, considerato che si trattava di una partita delicata in cui si era parecchio sotto pressione per il fatto di non poter più sbagliare. Al di là degli aspetti tecnici e tattici, che di sicuro non s’inventano lì per lì, i miei compagni mi hanno dato una mano enorme per farmi entrare nel gioco e mi hanno trasmesso una grande voglia di vincere. Anche se l’intesa si affina con il tempo, ho visto da subito atleti molto aperti dal punto di vista sia mentale che tecnico, disponibili a cambiare e adattarsi ad una situazione nuova. La mia buona prestazione credo sia dovuta soprattutto a questa loro capacità di adattamento. Anche con coach Blengini c’è stato un ottimo feeling da subito, parliamo la stessa lingua e ho visto che ha le idee molto chiare sia dal punto di vista dell’approccio mentale alla partita che dal punto di vista tecnico-tattico».

L’accoglienza del pubblico si va ad aggiungere alle sensazioni positive: «Io l’ho sempre detto, anche da avversario, l’ambiente di Vibo difficilmente si respira negli altri palazzetti d’Italia. Qui c’è un calore diverso, io ne rimasi impressionato già 6 anni fa quando venni da avversario e fu una festa giocarci contro, figuriamoci cos’è giocare per Vibo. Qui c’è una curva che trasmette tanto calore e un pubblico che, anche quando il palazzetto non è strapieno, ti dà una spinta in più. Questo è il sale dello sport, e a chi sta in campo fa molto piacere. Per me è stato bellissimo ritrovare questo ambiente con una vittoria».

Serafini sarà a Vibo per tutta la stagione, con un ingaggio che lo legherà alla Tonno Callipo da qui alla fine del Campionato, ed ha già le idee molto chiare su quello che sarà il suo compito in questo periodo: «Lavorerò giorno per giorno con tranquillità, pensando ai prossimi impegni e mi concentrerò seriamente sia sull’aspetto fisico che su quello tattico. Il mio compito qui sarà di far arrivare la squadra nella migliore situazione possibile, sia di gioco che di classifica, al momento in cui rientrerà Manuel Coscione in modo che lui possa ritrovare una squadra che abbia ancora delle sicurezze, consentendogli di riprendere il timone sulla scia di quello che aveva fatto fino al momento del suo infortunio».

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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