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“Sono emozionato e onorato pensando soprattutto al prestigio di chi mi ha preceduto in questo ruolo”. Sono state queste le prime parole da presidente della Viola Reggio Calabria di Giusva Branca nel corso della lunga conferenza stampa di presentazione al Centro sportivo. Accanto a lui Giancesare Muscolino, azionista di maggioranza del club neroarancio. Proprio a quest’ultimo ha fatto subito riferimento il neopresidente della Viola, evidenziando come l’interlocuzione nelle ultime settimane sia stata continua. “Soprattutto sulla necessità – ha proseguito Branca – di assicurare una presenza costante sul territorio. Quello in cui sto entrando, è un progetto avviato già da quattro anni da una proprietà che tra mille difficoltà è riuscita a fare due salti di categoria, stabilizzando una situazione economica difficile e operando contro la diffidenza della cittadinanza. Oggi la Viola, se escludiamo il Crotone calcio, è la massima espressione sportiva calabrese. Adesso – ha proseguito il presidente della Viola – la sfida è creare nuova aggregazione. La Viola è un’anima diffusa, è senso d’appartenenza. Alla Viola si lega il futuro dei nostri figli, il miglioramento delle possibilità di fare pratica sportiva in una città che non ha più spazi idonei. Bisogna spendersi, perché la Viola può creare benessere diffuso. La Viola non deve rinascere, la Viola c’è già. C’è una proprietà di Gioia Tauro che si è sobbarcata tutte le difficoltà di una stagione a Vibo, senza che Reggio muovesse un dito. Va inoltre dato atto a Muscolino e Campisi di non aver prodotto un centesimo di debiti”.
Nonostante ciò la Viola ha sempre mantenuto autorevolezza e intangibilità. Di questo si è detto convinto Branca raccontando che di recente nel corso di due viaggi in Argentina e Uruguay, “ho potuto toccare con mano il prestigio e la storia di un club che ha travalicato ampiamente i confini nazionali”. Ma non esiste una Viola del passato e una contemporanea, tiene a precisare Branca. “La Viola è una sola, da sempre. Il recupero della sua storia è un punto fermo ma senza che ciò costituisca un peso per i giocatori di oggi. Dobbiamo semmai rimettere la chiesa al centro del villaggio, la città dovrà riappropriarsi della Viola come del resto è già successo in passato. La Viola ha formato intere generazioni seguendo un filo che non si è mai interrotto, mantenendo una credibilità che oggi ne fa uno dei volti migliori della Calabria”. E non è un caso se a fine giugno la Global Vision in accordo con Rai Cinema, sarà a Reggio per realizzare un documentario sulla storia della Viola. “A riprova – sottolinea Branca – del grande interesse e del forte impatto sociale che il club riesce ancora a generare”.
“Dobbiamo però tornare a essere comunità, tornare a occupare il quotidiano, essere protagonisti con la prima squadra di iniziative di carattere sociale, riportare con il supporto degli istruttori, il basket nelle strade. Paradossalmente la gara della domenica dovrà essere solo l’ultimo atto di una settimana all’insegna della Viola. Occorre recuperare un ruolo autorevole in Lega, anche per indirizzare le scelte spesso non troppo chiare del movimento. Per fare ciò rafforzeremo da subito il rapporto anche con il Coni regionale. Più in generale poi, contiamo di ripristinare quello stesso spirito volontaristico che ha segnato gli anni migliori. Pensiamo a una Viola capace, fra due o tre anni, di autogestirsi”. In quest’ottica il nuovo presidente neroarancio, chiarendo che l’area tecnica “sarà di esclusiva competenza di Gaetano Condello”, ha anche spiegato che si avvarrà del supporto di professionisti e esperti di vari ambiti, per osservare da vicino attraverso delle specifiche deleghe, tutto ciò che riguarda l’universo Viola. Un esempio su tutti è la vicenda del PalaCalafiore i cui sviluppi vengono seguiti costantemente da Francesco Franco Basile Rognetta, presidente del comitato ‘Cuore Viola’ che ha anche indicato nel 5 agosto la data prevista per l’ultimazione dei lavori di rifacimento del parquet. “Sul PalaPentimele – ha detto il presidente della Viola – possiamo essere cautamente ottimisti e ad oggi, non ho dubbi nel dire che giocheremo lì. Dall’interlocuzione con la Provincia abbiamo ricevuto segnali positivi anche sul fronte del Centro sportivo che, auspichiamo, possa diventare un luogo aperto alla città. In ogni caso una task force verificherà ogni singolo step di queste vicende, comunicando in tempo reale avanzamenti ed eventuali intoppi. Una cosa è certa le responsabilità avranno finalmente un nome e un cognome. Lo dobbiamo ai tifosi, specie a quello zoccolo duro che in tutti questi anni non ha fatto mai mancare la propria presenza anche nei momenti più bui”
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