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L’ex direttore sportivo della Vigor Lamezia, Domenico Roma, ha rilasciato un’intervista in esclusiva a Football Scouting.it in cui ha parlato della stagione appena trascorsa ma anche dello scandalo Dirty Soccer che, di fatto, ha trascinato la formazione lametina nel baratro.
Potendo tornare indietro di quasi 9 mesi, rifaresti la stessa scelta?
Sicuramente. Nonostante le avversità è stata un’annata molto importante per tutti. Abbiamo sfiorato il miracolo sportivo ma purtroppo siamo retrocessi in Eccellenza. Dal mio punto di vista sono dispiaciuto per il risultato finale ma, analizzando bene la situazione, ci sono anche tante note soddisfacenti.
Zero punti dopo 10 giornate, la Vigor ha rischiato di raggiungere i playout: non si poteva intervenire prima sul mercato?
Certamente. Prima del mio arrivo si è fatto poco o nulla perché, di fatto, in campo, è scesa una formazione fatta di soli Juniores. Il risultato è stato emblematico: 10 partite, tutte sconfitte. Dal mio arrivo, con il mercato bloccato, ho deciso di puntare su giocatori svincolati dalla Lega Pro o comunque giovani emergenti. Giannusa, Castellano, Priorelli e Golia ma anche altri. Con questi giocatori, e con l’aiuto dello staff, ci siamo rialzati e abbiamo sfiorato i playout. Ad un certo punto eravamo solo ad un punto…
Cosa è mancato alla squadra nel rush finale?
Non vorrei attaccarmi ad episodi ma anche la sfortuna ha fatto il suo. Prima della partita con la Sarnese eravamo ad un punto dai playout. Poi la partita dopo siamo stati senza 11 giocatori, quella dopo ancora 7. Con lo Scordia (scontro diretto, ndr), abbiamo preso gol al 95′ ma un minuto prima abbiamo avuto un’occasione d’oro. Sono comunque soddisfatto della stagione perché siamo partiti con un handicap di 33 punti. 10 giornate regalate e 3 punti di penalizzazione. Fare di più oggettivamente parlando era difficile.
Ora il presente si chiama Eccellenza per la Vigor. Cosa ti senti di dire ai tifosi? E alla società?
Alla società consiglio di programmare bene la prossima stagione perché non si può non vincere il campionato d’Eccellenza. Ai tifosi consiglio di avere pazienza. Sembrano frasi fatte ma è così. Tre anni fa la squadra lottava per i playoff di Lega Pro ed ora deve giocare l’Eccellenza. Una serie di eventi hanno portato a questo ma sono sicuro che la società saprà rialzarsi e dare soddisfazioni ad una piazza che vive di calcio.
Hai deciso di salutare la Vigor a fine stagione: decisione tua o della società? Quale sarà il tuo futuro?
Di entrambi. È stata una decisione dettata dalle contingenze che si sono create. Io non ho fatto alcuna pressione alla società, e la dirigenza non ha pressato me. Ci siamo congedati da amici. Sono comunque soddisfatto perché sono stato accolto con scetticismo ma sono andato via lasciando un po’ di rammarico anche negli scettici. Son grandi soddisfazioni. Futuro? Ho ricevuto offerte dalla Serie D ma anche contatti con Lega Pro. Deciderò entro un paio di settimane.
Ultima domanda ma forse la più scottante: quale idea ti sei fatto dello scandalo Dirty Soccer? Alla fine, la punizione più severa è stata inflitta proprio alla Vigor…
Il paradosso è che lo scandalo non ha portato ad alcun verdetto definitivo ad oggi. L’unica società punita severamente è la Vigor Lamezia. Non capisco il perché. Il Catania, per esempio, ha ammesso l’illecito ma è rimasto in Lega Pro. Discorso simile per Casertana, Catanzaro, Paganese e Messina che sono ancora in Lega Pro. La Vigor ha pagato per una telefonata del presidente Arpaia intercettata ma che, probabilmente, non è nemmeno lui a parlare al telefono. Sarebbe davvero clamoroso se la sentenza venisse rivista tra un anno ma ormai il danno è stato fatto. Davvero inspiegabile comunque, sono stati utilizzati due pesi e due misure diverse. La Vigor è stata individuata come capro espiatorio.
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