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Domenica 27 gennaio alle 16 si è registrato il fischio d’inizio, con fanfara e commentatori d’eccezione a seguito, che ha decretato la partenza di “Una partita in famiglia”, evento benefico organizzato dal CSI di concerto con l’Associazione Famiglie Numerose e con la Curia Arcivescovile di Reggio Calabria – Bova.
L’iniziativa si può riassumere nei numeri emersi: 2000 spettatori, 15 mila euro di ricavato da devolvere al consultorio diocesano, 4 squadre in campo ossia l’Ordine dei Medici, la Selecao dei Sacerdoti, la Nazionale Famiglie Numerose e la squadra del Sorriso, composta da uomini dello spettacolo quali Capitan Ventosa, i Panpers e i Turbolenti, capitanata da Maurizio Ganz, campione del calcio. Ancora cifre che sono ricche di valori quelle espresse dalla Kiwanis Children Cup: 20 squadre under 10 provenienti da tutta la Calabria, 10 ore continuative di sport, 220 bambini.
«Personalmente – esordisce Paolo Cicciù, presidente del CSI reggino e promotore dell’evento benefico “Una partita in famiglia” – ho ribattezzato l’evento con uno slogan “La famiglia si mette in gioco”. Spesso e volentieri manca proprio questo: il riconoscere la famiglia come un “terreno” su cui entrano in ballo le più disparate dinamiche relazionali e sociali. Abbiamo pensato che oggi, a Reggio Calabria c’è nuovamente bisogno di parlare di famiglia, di farlo attraverso l’aggregazione e la gratuità. Dobbiamo “metterci la faccia” tutti: enti, associazioni di volontariato, parrocchie, società sportive, scuola».
Uno spettacolo che è stato possibile grazie all’impegno e alla dedizione dei volontari del CSI, dal sostegno della Provincia di Reggio Calabria e dal Consiglio Regionale della Calabria, dal supporto di tutte le aziende partner dell’evento. «Da un po’ di anni siamo precursori del concetto di “rete cooperativa”, – prosegue Cicciù – ovviamente essendo un ente di promozione sportiva ogni qualvolta proponiamo un attività che cerchi di comprendere “una straordinarietà nell’ordinario” ci proponiamo come partner seri e competenti. Garanzia è il marchio CSI dal 1944 al centro del dibattito socio-sportivo nazionale. L’evento “Una partita in famiglia” nasce, come detto, dalla collaborazione con l’Ufficio della Pastorale della Salute della diocesi e con l’Associazione Famiglie Numerose. Lasciatemi ringraziare tutte le associazioni di volontariato, culturali e sportive che sono al nostro fianco, i singoli cittadini che, sapendo dell’iniziativa, si stanno prodigando nella vendita dei tagliandi ancora disponibili, le Istituzioni che hanno voluto essere al nostro fianco, rispettando la scelta liberale del CSI di non accedere a finanziamenti pubblici, quali la Provincia di Reggio Calabria e il Consiglio Regionale della Calabria che si sono dimostrate attente alle nostre istanze. E poi le aziende che , dalla So.G.A.S. Spa a Banca Generali, hanno appoggiato il progetto, e, infine, tutti i media partner come Febea Radio e Touring 104, RTV e la carta stampata tutta. Siamo orgogliosi di questo fermento popolare, siamo orgogliosi di esserne i federatori: tutto per essere gomito a gomito con le famiglie della città e della provincia che non riescono ad arrivare nemmeno a metà del mese ».
Un successo documentato dalle più disparate testimonianze dei presenti che hanno avuto l’opportunità di vivere una giornata davvero speciale. Un regalo del CSI di Reggio Calabria alla città,. Tuttavia, le attività del comitato provinciale non finiscono qua con il presidente Cicciù che aggiunge che «i nostri campionati centrano nel vivo della competizione. Un appello al mondo dello sport calabrese ci sentiamo di farlo: cerchiamo di rendere il più trasparente possibile la nostra struttura, e mi riferisco in particolare al CONI mirabilmente condotto in questi anni da Mimmo Praticò, cosicché tutte le persone oneste vedano nello sport un esempio da seguire e non da biasimare».
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