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Domenica 27 marzo, ore 09.30, campo sportivo Hinterreggio Village di Viale Messina. Si gioca la partita Libertas 1966 – Real Melito del Campionato 2010-2011 di calcio a 11 Over 40 UISP. E’ una bella domenica di sole e i calciatori e la terna arbitrale, un po’ assonnati dal cambio per l’ora legale, fanno l’ingresso in campo con la consueta cordialità del pre-gara.
L’incontro scorre con giusto agonismo fino al gol della Libertas 1966 (il n. 16, anticipa in acrobazia il portiere ospite e insacca). A quel punto, il Real Melito si spinge in avanti per recuperare il risultato, ma all’ultimo minuto del primo tempo, l’attaccante numero 8, del R. Melito, dopo un contrasto aereo, cade male e inizia ad urlare. Subito ci si rende conto che l’infortunio è grave, il piede non è più in asse con la gamba. La disperazione s’impadronisce di tutti i presenti, ma fortuna si vuole che tra i calciatori sia presente un “angelo”, che indossa la maglia n. 44.
Immediatamente e con grande sangue freddo, egli interviene con tutta la sua esperienza decennale d’infermiere ortopedico e, mentre tutti si riempiono gli occhi, lui calmo e professionale, insieme a qualche volontario più coraggioso, incomincia a lavorare sull’arto infortunato finchè le urla del n. 8 hanno cominciato a diminuire fino a cessare. Tutti si sono chiesti cosa fosse successo e, ritrovando il coraggio si sono avvicinati all’infortunato steso per terra: il piede, tenuto saldamente dall’“angelo” n. 44, era in linea con la gamba. Nel frattempo arrivava l’ambulanza che trasportava l’infortunato in ospedale, accompagnato dal presidente del Real Melito, e tra gli applausi beneauguranti di tutti i presenti.
Superato lo sgomento e volendo dimostrare allo sfortunato calciatore melitese che la sua passione per il calcio era condivisa da tutti nel giusto modo, si decideva di riprendere la partita.
In questo preciso istante, prendeva corpo un eccezionale gesto di sportività che non si vede spesso sui campi da gioco, dove invece, sono ben altri i siparietti che vanno a braccetto con le nostre più colorite espressioni di valenza sociale: salvo poi, a fine gara, uscire dal campo tutti sottobraccio e salutandosi con baci e abbracci.
Ritornando al calcio giocato, la partita riprendeva dall’inizio del secondo tempo, ma prima, tutta la squadra della Libertas 1966 comunicava all’arbitro che avrebbero disputato la seconda frazione di gioco, in dieci uomo (nonostante fossero in 15) come il Real Melito. La compagine melitese, infatti, scesa in campo con 12 calciatori, si ritrovava quindi con solo 10 elementi in virtù dell’infortunio del numero 8 e del presidente che l’aveva accompagnato in ospedale. Mai vista una cosa del genere.
“La tristezza per l’accaduto è tanta come tanto è l’orgoglio di avere nelle attività della LC UISP, – ha dichiarato il presidente della Lega Calcio Uisp Giuseppe Marra – calciatori che anche in campo, sanno mettere al primo posto i valori dell’amicizia e delle solidarietà”.
Per la cronaca, la Libertas 1966 al momento dell’episodio conduceva per 1 a 0. Il risultato finale è stato a favore del Real Melito che ha concluso il match sul 3-1.
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