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Sopraffatta, sottomessa, umiliata . La Reggina è stata letteralmente demolita con quattro sberle dalla terribile matricola Trapani, senza riuscire a replicare ai colpi subiti. Una Reggina completamente irriconoscibile ed estranea a quella di sei giorni fa, sia nel gioco (assente), sia negli uomini. Infatti sono inspiegabili le scelte iniziali di atzori. Dopo la bella rimonta con la Juve Stabia della scorsa domenica, il tecnico ha sciaguratamente lasciato in panchina le armi migliori: Strasser, Colucci, Di Michele e Cocco. Sul primo la scelta si potrebbe imputare alla stanchezza per l’impegno con la nazionale, ma gli altri tre erano abili e arruolabili. Conferma del modulo vincente ma con interpreti del tutto diversi. A centrocampo esordio dal primo minuto per il giovanissimo e acerbo Dall’Oglio, resosi protagonista di una brutta entrataccia su un avversario, e Rigoni ancora alla ricerca delle giuste geometrie. In avanti il lungagnone Gerardi affiancato dagli evanescenti Fischnaller e Louzada. Entrambi mantengono la posizione ma avulsi da qualsiasi azione pericolosa. Al contrario il Trapani si rende subito efficace e intraprendente, soprattutto sulle fasce, dove agisce l’ex capitano Rizzato mai troppo rimpianto. E proprio dalla fascia sinistra arriva il cross perfetto che consente al lungagnone Djuric di profanare la rete reggina, con due stacchi aerei dallo stesso punto dell’area piccola. Ma nella seconda circostanza il portiere amaranto perde i sensi in uno scontro drammatico contro il palo, nel vano tentativo di evitare il gol. Dopo attimi di sconcerto e paura, Benassi raggiunge con le sue gambe l’ambulanza a bordo campo, accompagnato dagli applausi dello stadio Provinciale, e lascia la porta al suo secondo Zandrini. Anch’egli raccoglierà la palla in rete per ben due volte, prima per un tiro dalla distanza di Pirrone, risultato di uno schema di calcio di punizione, e poi per il gol dell’inesauribile Mancosu che ormai tutto lo stadio reclamava.
Dopo l’intervallo Atzori corre ai ripari, inserendo Di Michele e il talentuoso spagnolo Maza, ancora troppo precoce per il palcoscenico della serie b. Solo al 9’ minuto della ripresa arriva il primo tiro della Reggina da opera di Di Michele, che però prende la traversa in pieno. E questo rimane l’unico segnale di vita di un attacco odierno apparso asfittico. Per la restante mezz’ora gli amaranto assistono alla disfatta senza colpo ferire.
Il repulisti attuato dal presidente Foti, con la sorprendente e inspiegabile promozione nella serie superiore per Barillà, non è sufficiente, se poi il mister Atzori si intestardisce con dei giocatori poco proficui. Non è tempo di fare esperimenti, o provare chissà quali alchimie, è necessario trovare immediatamente la quadratura del cerchio, per non perdere troppo terreno dalle avversarie.
Angelo P.
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