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Calabria (4-4-2): Marengo; Folino (1′ st Gambino), Saccà, Aguglia (27′ st Sarro), Mathiot (1′ st Caruso); Libri, Ruggiero, Pangallo, Bottiglieri (6′ st Mollo), Santoro, Carpentieri (20′ st Chimento). A disposizione: Di Iuri, Dimiccoli, Vitale, Carpentieri. All. Camerino
Sicilia (4-4-2): Linguaglossa; Tuzzolino, Fichera, Lo Giudice, Scaravilla; Pergolizzi (37′ st Restuccia), Puglia (31′ st Puzone), Strano, Aperi (16′ st Erice); Devola (7′ st Cannavò), Agozzino (8′ st Paterniti). A disposizione: Calabretta, Anastasi, Calderone, Di Leo. All. Valenti
Reti: 20′ pt e 25′ pt rig. Agozzino
Arbitro: Miele di Torino
Assistenti: Rossi e Cominoli di Verbania
Ammoniti: Ruggiero, Bottiglieri e Pangallo (C), Puglia e Restuccia (S)
La Calabria si arrende anche alla Sicilia. Troppo netto il divario tra le due formazioni: la Calabria non ha praticamente mai tirato in porta. Al ventesimo minuto arriva il meritato vantaggio: Agozzino batte una punizione dal vertice sinistro dell’area di rigore, nessuno tocca il pallone e Marengo, colpevolmente immobile sulla riga di porta, è battuto. Bello il mancino del centravanti dell’Akragas, ma l’errore del portiere biancoblù è evidente. La Calabria accusa il colpo e dopo soli cinque minuti alza virtualmente bandiera bianca. L’ennesima disattenzione di Saccà spalanca la strada a Devola: Saccà è costretto al fallo e il direttore di gara assegna un rigore sacrosanto che Agozzino trasforma con freddezza spiazzando Marengo.
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