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Anche lo Sporting Locri ha sposato la causa della raccolta fondi per finanziare la lotta alla SLA, la sclerosi laterale amiotrofica, conosciuta anche come “Morbo di Lou Gehrig. Una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria.
Il Tam tam mediatico delle famose secchiate gelide ha il merito di aver coinvolto tutti, una prova di attaccamento a un problema, purtroppo, sempre più rilevante. Alla secchiata subita dal Dg Ferdinando Armeni, e dai dirigenti Angelo De Simone, Domenico Stilo e Primerano è seguito un contributo economico da parte della squadra che possa, oltre a sensibilizzare, aiutare anche economicamente l’AISLA, l’associazione italiana che si occupa della ricerca scientifica contro questo devastante male.
Come da consuetudine arrivate anche le temute nominations; sono chiamati a dare prova di coraggio e generosità tutto lo staff, sportivo e tecnico, e poi il Real Statte, la Lazio Calcio a 5 femminile e la Ternana c5 femminile, che siamo sicuri non faranno mancare il proprio supporto.
Non si ferma all’Ice Bucket Challenge il rapporto tra Sporting Locri e sociale. Proprio nelle giornate più nere che la Locride abbia mai conosciuto per quanto riguarda la spiacevole tematica della violenza subita dalle donne, a causa del brutale delitto di Monasterace dove Mary Cirillo è stata strappata all’amore della sua famiglia, dei suoi quattro bambini, dal gesto folle e sconsiderato dell’uomo che aveva giurato di voler amare per sempre, lo Sporting Locri, proprio in quel giorno del 18 agosto, qualche ora prima, ha sposato il progetto “Posto Occupato” come già aveva preannunciato il 16 agosto in occasione della premiazione “Premio Zaleuco” Città di Gerace.
Ogni domenica un posto all’interno del PalaSport dove la squadra giocherà le partite casalinghe sarà riservato ad una donna speciale, quella che non potrà esserci. Le scarpette rosse che lo terranno occupato simbolicamente rappresentano il ruolo che quella donna aveva nel mondo. E’ un gesto dedicato a tutte le donne che sono state, sono e saranno, purtroppo, vittime di violenza fisica e morale. Donne che occupavano un posto, al cinema, a teatro, in aereo, prima che qualcuno, di cui spesso si fidavano, le derubasse del bene più prezioso: la vita. Anche tutte le “Mary” occupavano un posto nella nostra vita, e continueranno ad occuparlo, ancora, ogni domenica al Palasport.
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