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Nonostante il risultato pesante, la Reggina non ha demeritato di fronte ai primi della classe. Può uscire tranquillamente a testa alta dall’incontro del Braglia. Gli amaranto hanno giocato bene per lunghi tratti, non denotando la differenza di classifica. Nel primo tempo la squadra di casa, invece, è riuscita a capitalizzare bene gli unici due tiri capitati nei piedi di Boakye e Troianiello, su passaggi illuminanti dell’ex reggino Missiroli, sempre presente nelle azioni più importanti, dimostrando i suoi miglioramenti tecnici dai trascorsi amaranto.
I reggini hanno più volte messo in difficoltà gli emiliani soprattutto con l’ispiratissimo Sarno, autore di un pregevole passaggio a Comi nell’occasione della rete realizzata da Ceravolo.
Le azioni partivano sempre dalla destra con gli affondi e i cross del generoso Melara, che però nell’occasione del primo gol, si fa sfuggire l’avversario. Una Reggina volenterosa, che non si perde d’animo, ma purtroppo sfortunata come nel caso del colpo di testa di Lucioni che si stampa sulla traversa in seguito al calcio d’angolo. Dopo qualche minuto dell’inizio della ripresa, il solito Boakye, trova il gol con un tiro da lontano. Gli amaranto non si scoraggiano e si buttano a capofitto verso la porta avversaria trovandosi davanti un muro invalicabile di 10 uomini.
Nel frattempo gli emiliani riescono nell’impresa di mangiarsi 3 gol incredibili in successione, con i maldestri Boakye, Pavoletti e Troianiello. Il tecnico Dionigi, nel tentativo disperato di recuperare, manda in campo l’oggetto misterioso Fischnaller al posto del buon Ceravolo, tenendo in panchina il polemico e scalpitante Viola fino a 10 minuti dalla fine in cambio di un esausto Comi.
I cambi ovviamente non sortiscono l’effetto sperato, e la Reggina in cassa così la sua settima sconfitta. Ancora una volta la Reggina non riesce a capitalizzare la grande mole di gioco buono e generoso che riesce ad esprime nonostante i suoi limiti tecnici, palesati soprattutto nell’attacco asfittico.
Angelo
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