Reggio contro la Reggina. Di chi è la colpa?

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La cocente sconfitta subita contro la Vigor Lamezia è solo l’ultimo dei tanti campanelli d’allarme suonati intorno alla Reggina nel corso di queste ultime settimane. La mancanza di risultati, non seconda all’inconsistenza nel gioco espresso, deve essere obbligatoriamente associata allo sgomento di tifosi e, non escludiamoli, dirigenti e calciatori. La dimostrazione di ciò ci viene fornita dallo stesso Foti che, insieme ai tesserati Belardi, Cirillo, Aronica, Di Michele e Armellino decidono di metterci la faccia spuntando tutti e 5 in conferenza stampa al termine dell’ultima disfatta.

“Contro l’Anversa l’ultima chance” parole sentite e risentite ma che, mai come oggi, dovrebbero essere percepite come l’appello che “uomini in (palesi) difficoltà” ma con l’umiltà ed il coraggio di dichiararsi tali, stanno lanciando.

La Reggina è tecnicamente, anche se sulla carta si sarebbe potuto dire il contrario, una squadra fortemente a rischio retrocessione. Non c’è altro da dire o da commentare, la Reggina ad oggi è questo. Che i tifosi se ne facciano una ragione. Di chi è la colpa? Di Foti, dei giocatori, della società, della città? Non è facile stabilirlo o forse, ancor di più, non è facile escludere nessuno dalla compartecipazione di colpe. Perciò basta proclami come “Fuori i c..ioni”,  “Andate a lavorare” o “Foti vattene”  la situazione è questa, purtroppo, per tutti. Sia per chi si avvelena il sangue e urla il proprio astio in mezzo al coro del malcontento generale e sia di chi, oltre all’umiliazione data dal campo, decide di mettere la faccia anche quando ti tirano i pomodori.

Contro l’Aversa l’ultima chance“, abbiate il coraggio di dirlo tutti.

 

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Author: mario.labate

mario labate - collaboratore presso la testata ntacalabria.it

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