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Tutto pronto per il varo della DNC 2012, la Danone Nations Cup, il grande torneo internazionale di calcio a 9, organizzato dalla multinazionale alimentare in collaborazione, in Italia, con il Centro Sportivo Italiano. Quest’anno saranno 4 le sedi di gioco del torneo italiano, che prevede la partecipazione dei giovani atleti nati negli anni 2000 e 2001.
Nei primi week end di maggio, in ciascuna delle tappe previste, a Bergamo e Reggio Emilia, a Reggio Calabria e Cava de’ Tirreni (SA), scenderanno in campo 64 squadre con la possibilità di qualificarsi per la finale nazionale, apripista di quella internazionale prevista in Polonia, dove avrà luogo Euro2012. Il torneo Danone rispecchia fedelmente i valori cardine del CSI, primo fra tutti quello educativo e sociale dello sport. Il Centro Sportivo ancora una volta ospiterà il Campionato Internazionale Giovanile di Calcio tra i più prestigiosi al mondo.
“Spesso non si considerano, come meriterebbero, il valore educativo dello sport e la sua importanza soprattutto nell’età giovanile” – dichiara Paolo Cicciù, presidente provinciale del Centro Sportivo Italiano -. “La condivisione dei valori insiti nello sport, come il fair play e la partecipazione, sono importanti nella crescita dei nostri giovani atleti e concorrono ad elevare la sensibilità verso temi e significati che vanno oltre gli aspetti materiali e quotidiani della vita”. Tutte le società sportive interessate possono consultare il sito del Comitato Provinciale Csi di Reggio Calabria www.csireggiocalabria.it dove, nei prossimi giorni, sarà possibile scaricare il manifesto informativo.
Intanto, il Centro Sportivo Italiano, sta sostenendo il documento “Per dare voce allo sport di base” promosso sul finire del 2011 da diverse società sportive, tra cui molte ciessine, ed a cui si può aderire tramite la pagina Facebook dedicata, cliccando su mi piace. “I costi delle attività sono tutti sulle spalle dei praticanti e delle famiglie, che spesso non sono più in grado di sopportarli. – lamentano gli organizzatori – Con la crisi vengono al pettine i problemi strutturali dello sport in Italia: lo Stato non si occupa dello sport di base, le Regioni e gli Enti Locali non hanno gli strumenti e i fondi necessari, le poche leggi e normative di settore non aiutano lo sviluppo delle attività sul territorio.
Il mondo sportivo organizzato nel Comitato Olimpico viene lasciato da solo a fronteggiare le attuali difficoltà. Eppure l’attività di promozione sportiva che noi realizziamo – continua il Csi – nel nostro territorio è fondamentale e insostituibile.
Il problema è evidente come sottolineato dagli stessi organi ciessini i quali si rivolgono “alle istituzioni per sollecitare un impegno straordinario. Ci rendiamo conto che non è il momento per chiedere finanziamenti straordinari, ma é il momento di spendere bene le risorse che si destinano alle politiche sociali e a quelle per la salute, l’ambiente, l’educazione”.
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