Questo post é stato letto 21270 volte!
Grande successo per il progetto sportivo promosso dal CSI sul territorio della Piana. I Campionati e le attività del Comitato hanno visto partecipare 700 atleti e oltre quaranta società sportive. La vita legata allo sport è il fulcro centrale dell’attività dell’Ente di promozione, riconosciuto dalla Cei e dal Coni , che fa della legalità la propria mission.
Entusiasta il referente zonale CSI Alessandro Surace < Un anno vissuto all’insegna dello sport che mette sempre al centro la persona e l’atleta. Significativo il progetto Oratorio Cup Piana. Tutte le parrocchie partecipanti(dieci)hanno dato vita a momenti di vero e autentico sport,con l’obiettivo principale di dare forza e azione al motto CSI:Educare con lo sport!
Il CSI da sempre coniuga la legalità e il rispetto della persona con l’attività sportiva,tante sono infatti le realtà oratoriali e non che hanno realizzato percorsi educativi e di legalità attraverso la pratica sportiva. Le attività sportive sulla Piana rappresentano il punto di partenza di un progetto sportivo – formativo che vede protagonisti i giovani della Provincia reggina . Significative le parole del Presidente Provinciale e Consigliere Nazionale CSI Paolo Cicciù<Grazie alla creazione di un centro zona nella Piana riusciremo ad essere più attenti ai bisogni del territorio e a promuovere iniziative che puntano a sviluppare processi educativi di cambiamento.
Basti pensare alla nuova edizione del corso di educatori sportivi e al corso per giovani allenatori. La formazione legata all’attività sportiva è la scommessa del CSI di Reggio Calabria,che punta a trasformare la poesia di pochi in prosa di tanti ,per dare risposta di senso ai giovani che popolano la nostra Provincia. Il Csi sta dimostrando con i fatti che è possibile coniugare i successi sportivi a percorsi formativi e di legalità.
La vittoria della Reggina alla Danone Cup(Finalista Mondiale a Madrid), lo scudetto della Scuola Calcio Mirabella alle finali Under 10, per il quarto anno consecutivo le Finali Interregionali di calcio a 5 Femminile a Bocale, le oltre 90 squadre iscritte nel campionato Nazionale di Calcio a 5,il progetto Nazionale “Ragazzi in Sport” con 140 squadre iscritte, le 22 squadre partecipanti al Campionato Nazionale Calcio a 5 Femminile, la straordinaria partecipazione al Campionato Nazionale Oratorio Cup (oltre 90 squadre partecipanti ),i numerosi e autorevoli Partner compagni di strada del CSI: la Cei, il Coni, La Gazzetta dello Sport, La Danone,La Fondazione Giovanni Paolo II,la Lega Pro , le tante Istituzioni che ogni anno patrocinano le manifestazione del Comitato,i cinquanta tra Dirigenti e Volontari che ogni giorno promuovono sul territorio la mission del Csi, testimoniano come il percorso tracciato dal Comitato Csi di Reggio Calabria va verso la giusta direzione.
Non mancano le novità per il prossimo anno sportivo. Infatti, sono tante le realtà associative che, in queste ore, stanno aderendo al progetto Csi. Nello specifico saranno avviati nuovi progetti sportivi che coinvolgeranno oltre 12 Comuni della Piana. In merito a “strane” considerazioni apparse negli ultimi giorni in comunicati stampa pubblicati da alcuni giornali locali, il Comitato Provinciale CSI di Reggio Calabria, ha dato mandato ai propri legali per avviare le procedure di tutela dell’immagine propria dell’associazione, nel pieno rispetto di tutti coloro che, fino ad ora, hanno operato nell’ambito sportivo ed educativo a favore del territorio>
Nelle ultime ore sono arrivate le riflessioni del Presidente Nazionale CSI e componente di Giunta Coni Massimo Achini circa lo scandalo che ha colpito il calcio professionistico<Ci sentiamo traditi, danneggiati ed indignati. Traditi perché, scandalo dopo scandalo, il calcio moderno sta rubando i sogni ai ragazzi di oggi. Noi abbiamo e vogliamo avere fiducia nei confronti del calcio professionistico. L’abbiamo detto più volte: più che criticare ci piace costruire.
Per questo abbiamo proposto nuove alleanze chiedendo ai campioni di “sentire” la responsabilità che hanno nei confronti dei ragazzi e “capire” che sono chiamati ad essere “modelli positivi” per i giovani. Questi scandali del calcio non sono innocui. Rischiano, ogni volta, di vanificare (certo solo in piccola parte) il paziente lavoro educativo che – settimana dopo settimana – allenatori e dirigenti delle società di base costruiscono con amore ed entusiasmo. Impegniamo migliaia di ore per insegnare i valori della vita attraverso lo sport.
Scoprire che i campioni tradiscono questi valori rende tutto più difficile e complicato. Per questo ci sentiamo danneggiati. Tutti sappiamo come funziona la responsabilità civile. Se uno provoca danni a terze persone deve risarcire. Ma, se non è assicurato, deve pagare di tasca propria. E gli ingenti danni educativi che questa nuova “scommettopoli” provocherà nei confronti dei ragazzi?
Bisognerebbe inventare una sorta di Responsabilità Civile Educativa. Qualcuno dovrebbe pagare. Non è questione di soldi, ma di dignità. Chi scandalizza il mondo educativo (non solo sportivo!) fa del male ai ragazzi di oggi e di domani. E questo andrebbe, una volta per tutte, sancito e riconosciuto quale danno educativo. La Giustizia Sportiva forse non ha gli strumenti per farlo.
Dicevamo che ci sentiamo anche e soprattutto indignati. Scandalo dopo scandalo il “bicchiere è quasi pieno”. Chi ama lo sport, i suoi valori, i ragazzi e la loro educazione non ce la fa più a sopportare tutto questo. Dentro il cuore e la mente “nasce” una sorta d’indignazione che fatica sempre più ad arrendersi all’idea che siamo impotenti. Si, ci sentiamo gli “indignados” dello sport!Qualche gesto, qualche “mobilitazione popolare”, qualche “provocazione forte” avremmo proprio voglia di metterla in campo.
Da sempre però il CSI vive con coerenza la sua vocazione educativa. Da sempre non ci interessa polemizzare ma costruire e collaborare per risolvere i problemi. A tutto il mondo del calcio gridiamo: “abbiate coscienza di essere in difficoltà nel trasmettere i valori fondamentali dello sport e della vita nelle vostre società sportive e tra i vostri atleti. Noi, Centro Sportivo Italiano, ci siamo, siamo pronti a collaborare per aiutarvi. Non fate l’errore di non cambiare nulla e andare avanti come prima. È un copione già visto troppe volte in questi anni” Abbiate coscienza che si sta avvicinando il giorno in cui, l’immenso popolo delle società sportive di base, stanco di sentirsi tradito e danneggiato, finirà la pazienza. Ed allora …Vogliamo che questo non accada.
Vogliamo piuttosto esporre un fiocco azzurro per indicare che, con l’aiuto di tutti, oggi, memori degli sbagli commessi, nasce un altro calcio. Un calcio che assomiglia a quello delle origini, privo del peccato originale generato dall’egoismo e dall’avidità, capace d’essere modello positivo per i giovani e per la società. Ci vuole coraggio e servono decisioni forti. Ma nel calcio di oggi gli uomini coraggiosi e lungimiranti non mancano. >
Questo post é stato letto 21270 volte!