Reggio Calabria, al via la maratona nazionale antidrangheta. Csi e Riferimenti ai nastri di partenza

PAOLO CICCIU' CON ATLETI CSI

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PAOLO CICCIU' CON ATLETI CSI
PAOLO CICCIU' CON ATLETI CSI

Il Comitato Provinciale Csi Reggio Calabria collaborerà con l’associazione Nazionale Riferimenti per l’organizzazione delle 1° Maratona Nazionale Anti ‘ndrangheta. L’evento è inserito all’interno delle manifestazioni  promosse per la giornata della Gerbera Gialla.

Si correrà Martedì 3 Maggio a partire dalle ore 9.30  dal rione Archi fino  alle vie del centro di Reggio Calabria,con tutti gli atleti che porteranno al traguardo la propria gerbera gialla. La corsa, non agonistica, si svilupperà contemporanea al corteo degli studenti che,con raduno a Palazzo Campanella, si muoverà dal bene confiscato alla ndrangheta ed assegnato al Coordinamento Riferimenti in via 25 luglio 1/A convergendo verso il centro cittadino.

Gli atleti della Maratona al termine della loro “corsa per la Vita” consegneranno al Procuratore Nazionale Antimafia Dott. Piero Grasso il simbolo delle legalità e della speranza: la Gerbera.  Riferimenti, fondato nel 1995 dal giudice Antonino Caponnetto, padre del primo pool antimafia, viene così chiamato per le storie legate ai nomi dei suoi fondatori, ciascuno testimonianza di sopraffazione e violenza vissuta ma anche di reazione ed impegno. Alla morte di Caponnetto sorge l’esigenza di rinnovare le cariche sociali; si procede alla riformulazione dello statuto e si scinde l’attività in due distinti settori: Coordinamento antimafia e Associazione d’impegno civile.

A guidare l’organizzazione vengono eletti: Adriana Musella, Presidente, già coordinatrice  nazionale con Caponnetto; Umberto Ambrosoli, Vicepresidente; l’una al sud l’altro al nord, sono ambedue figli di vittime della criminalità. La presidenza onoraria è riservata a Elisabetta Baldi, vedova di Antonino Caponnetto. Il Centro Sportivo Italiano ha subito sposato l’idea mettendosi al servizio per l’organizzazione della manifestazione che vuole, attraverso lo sport, promuovere valori quali la legalità, il rispetto delle regole, il rispetto delle persone.

La pratica di uno sport educa alla legalità, perché riconosce nell’altro la dignità della persona, compagno o avversario che sia, il concorrente che è necessario per la tua competizione, non il nemico da eliminare. L’apprendimento delle regole nel contesto sociale e ludico-sportivo deve portare il giovane a scoprire l’importanza di darsi delle regole da rispettare per il buon fine del gioco da svolgere con altri individui. Occorre valorizzare tutto “quel buono” che atleti e dirigenti delle nostre società esprimono in silenzio, dove però, i valori emergono.

Gli atleti Csi che partiranno da Archi, e simbolicamente attraverseranno la Città, provengono da diverse realtà giovanili dell’associazionismo del nostro territorio: Parrocchie, Oratori,Società sportive, Studenti e Dirigenti. Tutti insieme  per correre sulla scia dei valori. Oggi lo sport può e deve educare alla legalità.

L’educazione attraverso lo sport, non deve solo  far rispettare le regole tecniche, ma anche quelle della vita,ciascuno nel ruolo che riveste nella propria società sportiva. Contro la cultura dell’illegalità, della doppiezza, della falsità, ipocrisia, calunnia si risponde con il fuoco della credibilità, della responsabilità e del fermento. Chiarezza, trasparenza e testimonianza sono valori che vanno diffusi e testimoniati. I valori non si trasmettono da una generazione all’altra solo con gli slogan. C’è un lavoro quotidiano cui rimettere mano, ogni giorno.

Lo sport non è il fine dell’uomo, ma un valido strumento per raggiungerlo in modo adeguato. Paolo Cicciù Presidente Provinciale e Consigliere Nazionale Csi: < Educare alla legalità  è ora cosa troppo difficile perché basti affidarla alle invenzioni e all’esempio di qualche “apostolo”. Ai giovani dobbiamo conferire parametri chiari per molto altro ancora: in tema di rispetto degli altri, di solidarietà, di assunzione di responsabilità, di integrazione, di tolleranza, di legalità, di democrazia, di cittadinanza attiva. Lo sport è uno degli strumenti disponibili, e la società sportiva è uno dei pochi luoghi in cui i giovani di diversa provenienza possono essere aggregati e indirizzati a pratiche di vita virtuose.

Il CSI ha scelto di educare attraverso lo sport, il gioco, la festa. Non ci stancheremo mai di dire che lo sport  in Calabria ha bisogno di maestri e testimoni significativi,tanti sono,purtroppo, i “venditori di fumo” che calpestano quotidianamente i campi da gioco e presiedono fantomatiche associazioni .

Insieme si vince nello sport e anche nella vita. Significativo l’intervento del Dott. Edio Costantini del Centro Studi CSI e Presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport <Diceva il Cardinal Biffi che, senza il rispetto di regole condivise, non si riesce nemmeno ad organizzare una partita a tresette, figuriamoci se si riesce a progettare la vita di una città o di una nazione. Sotto il profilo umano e pedagogico le regole connesse all’attività sportiva segnano un valore indiscusso, oggettivo, sia in se stesse considerate, sia nel riflesso della costruzione della personalità, sia sul piano della socializzazione.

Accettare il risultato del confronto, seguendo le regole, significa porre le condizioni per una convivenza pacifica, dove non esiste la sopraffazione e dove ciascun attore è riconosciuto oggettivamente per quello che vale e rispettato nel ruolo che riveste. Sul versante del rispetto delle regole, lo sport ha molto da insegnare  poiché possiede una tale energia educativa da essere luogo e strumento di educazione alla legalità, alla cittadinanza attiva, alla partecipazione consapevole, ad un’etica di responsabilità verso gli altri e verso se stessi, dove gli uguali diritti e i simmetrici doveri si collegano e si coordinano in un vincolo solidale capace di promuovere il pieno sviluppo della persona umana e la costruzione del bene comune>Per iscriversi alla Maratona basta consultare i siti www.riferimenti.org o www.csireggiocalabria.it e seguire le indicazioni.

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Author: Cristina

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