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Il penultimo turno di Serie B, ha offerto grande spettacolo al Via del Mare. I salentini, proiettati ad alimentare le proprie chances di promozione diretta, erano reduci da due sconfitte consecutive contro il Cittadella in casa e con il Monza. Gli amaranto, invece puntavano a coltivare il sogno di approdare ai playoff. In serie positiva, la squadra di Baroni – vestì la maglia del Lecce negli anni 80 – era reduce dal pareggio interno contro l’Ascoli, arrivato in rimonta grazie al gol di Montalto, valso il settimo risultato utile consecutivo, che la manteneva a ridosso della zona playoff. La sfida, è stata caratterizzata da un primo tempo nel quale, di fatto, si è deciso tutto. L’ esigenza imprescindibile della vittoria da parte delle due compagini, ha offerto una partita pirotecnica, con quattro reti messe a segno e con continui capovolgimenti di fronte. I ventidue in campo, non si sono risparmiati nell’offrire spettacolo e colpi di scena, anche perchè una Reggina, particolarmente sfortunata, ha perso in corso d’opera Edera, Rivas e Montalto nella ripresa.
Le scelte
Assenze pesanti per Corini, che ha dovuto fare a meno di Calderoni, Pettinari e Adjapong, fermi ai box per infortunio. È stato il 4-3-1-2 il modulo di riferimento del tecnico salentino, che ha schierato Meccariello titolare al centro della difesa in coppia con l’ex amaranto Lucioni, mentre a sopresa è stato schierato Zuta andato a sinistra. Rientrati Majer e Mancosu, è toccato alla coppia Stepinski e Coda, formare il tandem nel reparto avanzato. Oltre agli infortunati Micovschi, Situm e Kingsley, mister Baroni, ha dovuto rinunciare a Folorunsho e Di Chiara squalificati. Il tecnico amaranto, ha confermato Nicolas tra i pali, con Cionek e Stavropoulos al centro della difesa. Sulla corsia di destra ha mandato Lakicevic, posizionando Liotti sulla fascia opposta. In cabina di regia è andato Crisetig, affiancato da Crimi. Sulla trequarti Rivas, Bellomo ed Edera, si sono posizionati alle spalle del confermato Montalto, unica punta. In panchina si sono accomodati Denis e Menez.
La partita
È stato un primo tempo dove la squadra dello Stretto, con le sue improvvise folate offensive ha messo in difficoltà l’undici di mister Corini. La frazione molto intensa, ha offerto grande spettacolo e quattro gol nei primi 30 minuti. La gara subito vibrante e dai ritmi altissimi, ha vissuto episodi determinanti. È stata la Reggina a passare per prima in vantaggio al minuto sei, con Edera che, servito da Bellomo, ha piazzato il colpo con un mancino preciso e potente, sul quale Gabriel nulla ha potuto. Gli eventi però hanno riservato centoventi secondi da incubo all’undici calabrese, che non ha nemmeno avuto il tempo di assorbire l’infortunio occorso al torinese, perché è stato il Lecce a riprendere e ribaltare la partita, seppur momentaneamente, con l’uno due di Stepinski. Decisa la reazione degli ospiti, pronti a riprenderla con Montalto – sesta rete stagionale per l’attaccante siciliano – che ha messo in rete una corta respinta dell’estremo difensore giallorosso, su tiro di Okwonkwo. È toccato poi a Nicolas dire no a Coda, mentre ancora Montalto è andato vicino alla terza segnatura. Dopo il pari, gli amaranto hanno ripreso a macinare gioco ed a rendersi pericolosi con ripartenze di qualità, che avrebbero potuto avere migliore sorte. È stato Okwonko – avrebbe potuto servire Montalto al centro dell’area – a vedersi respingere il tiro in angolo da Gabriel. È toccato poi a Bellomo, sbagliare clamorosamente la rete del possibile vantaggio, mandando alto, dopo essere stato servito dall’attaccante nigeriano.
Secondo tempo stregato
Subito intensa la frazione. I salentini, partiti forte nei primi minuti, hanno pressato gli avversari che, nonostante si siano disimpegnati con ordine, sono stati ancora sfortunati nel perdere Monalto, uscito anzitempo dal rettangolo di gioco. Baroni, si è visto così costretto a ridisegnare il suo undici, pescando dalla panchina. Montalto, Crisetig e Bellomo, sono stati rilevati da Denis, Menez e Lakicevic. È stato ancora Nicolas in giornata di grazia, ad essere chiamato in causa per respinge un tentativo di Maggio all’ingresso dell’area piccola. La Reggina nel finale di gara, è ritornata a mettere alle corde l’undici leccese, con le incursioni pericolose di Menez, Denis e Okwonwko, ai quali è però mancato quel pizzico di cinismo in più per spezzare l’equilibrio del match. Sui titoli di coda è stato il francese servito da Crimi a fallire il gol vittoria, mandando fuori, mentre un Nicolas sugli scudi, ha messo in ghiaccio il risultato su una botta ravvicinata di Coda.
Impresa sfiorata
Con il punto conquistato ed in relazione ai risultati provenienti da altri campi – Chievo e Brescia hanno vinto le loro partite consolidandosi al settimo e ottavo posto – la Reggina, in virtù degli scontri diretti contro i clivensi e della peggiore differenza reti rispetto alle rondinelle, ha allungato l’aggancio ai posti che contano. Comunque, gli amaranto, non hanno nulla da rimproverarsi. A loro, va un doveroso e sentito plauso per come hanno condotto un grande girone di ritorno, costruito – è bene sottolinearlo – grazie alla bontà e all’ egregio lavoro svolto con umiltà e concretezza, da Marco Baroni che merita a pieni voti la riconferma.
Il tabellino
Lecce – Reggina: 2-2
Marcatori: 6’Edera,14′ e 16′ Stepinski, 27′ Montalto
Lecce: Gabriel, Maggio (83′ Yalcin), Lucioni, Meccariello, Zuta (46′ Gallo), Majer (69′ Henderson), Hjulmand, Bjorkengren (74′ Nikolov), Mancosu, Stepinski (69′ Rodriguez), Coda. A disposizione: Bleve, Vigorito, Pisacane, Paganini, Dermaku, Listkowski, Tachtsidis. Allenatore: Corini.
Reggina: Nicolas, Delprato, Loiacono, Stavropoulos, Liotti, Crimi, Crisetig (57′ Lakicevic), Bellomo (57′ Ménez), Edera (14′ Orji), Rivas (35′ Bianchi), Montalto (57′ Denis). A disposizione: Guarna, Plizzari, Cionek, Dalle Mura, Chierico, Petrelli. Allenatore: Baroni.
Direttore di gara: Marco Guida di Torre Annunziata
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