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Non sarà una settimana come altre per la Reggina, che al Granillo, dovrà vedersela contro un’avversario che in riva allo Stretto, scenderà con il coltello tra i denti: la Reggiana. Ritornati ad essere attenzionati delle reti televisive nazionali, Denis e compagni dovranno dare fondo alle loro energie fisiche e mentali, per coltivare la speranza di centrare l’obiettivo playoff.
La costanza di un fiorentino
Dallo specialissimo umore, un Baroni sempre più psicologo, ha saputo dare alla sua squadra vitalità e carattere, tutti elementi che si sono rivelati essenziali, principalmente nei momenti difficili. Il tutto incorniciato dal continuo silenzioso, costante ed egregio lavoro, condotto dal tecnico amaranto e da tutto il suo staff, che sta certificando – sono i dati a parlare – il cambio di marcia della squadra. Nove gli hurrà, sotto la sua guida e sette i pareggi, per un totale di trentaquattro punti conquistati, frutto di un grande lavoro, curato nei minimi particolari e di un’interpretazione tattica azzeccata. Concentrazione, voglia, una sempre migliore condizione fisica e una ritrovata compattezza del gruppo, sintetizzano le positive prestazioni e quel 4-2-3-1, abilmente cucito dal tecnico fiorentino ed indossato alla perfezione dai suoi ragazzi.
Stare sempre sul pezzo
Questo, è quello che Baroni ha chiesto e continua al suo gruppo, che sta dimostrando le sue reali potenzialità. L’organico di primissimo livello, ha assimilato il suo inconfutabile credo calcistico. Non si può sottacere, la ritrovata fiducia nei propri mezzi e l’esponenziale crescita di tutta la squadra, in particolar modo del reparto offensivo, che nel girone di ritorno ha realizzato 18 reti. Così facendo, da qui al termine della stagione, Nicolas e compagni, potranno inseguire qualcosa di ben più allettante.
Le variabili guardando al futuro
Certo non sarà un compito facile, tendo conto delle tante variabili che la matematica pone nel meccanismo della classifica. Molto, dipenderà dalla sfida contro i granata di mister Albini e dai risultati delle altre contendenti. Con cinque partite da fruttare al massimo e con tre dei prossimi impegni da giocarsi tra le mura amiche, per gli amaranto guardare ai playoff, potrebbe non essere più un’utopia. Al di là delle varie congetture, la società può iniziare a gettare le basi per la prossima stagione – ancor più competitiva per le probabili retrocessioni di Crotone, Parma e Cagliari – partendo dalla conferma dell’allenatore.
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