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Tra i tanti nomi che hanno scritto con le loro gesta la storia amaranto, c’è un protagonista assoluto degli anni d’oro e precisamente degli anni duemila della Reggina: Bruno Cirillo.
Per l’ex difensore, il club amaranto, una seconda famiglia da quando aveva appena quattordici anni, ha fatto sì che potesse intraprendere e portare a termine un percorso importante, sotto l’aspetto umano e calcistico.
Bruno, con la casacca amaranto, ha vissuto bei momenti e grandi emozioni. Basti pensare al gol messo a segno all’ Olimpico contro la Roma, che valse lo 0 – 2 finale e la vittoria degli amaranto.
Tra le tappe più importanti della sua carriera, anche Inter, Lecce e Siena, con più di 180 presenze in massima serie.
Ha inoltre giocato all’estero, con AEK Atene, Levante, PAOK, Alki Larnaca, Metz e Pune City tra il 2005 e il 2014.
Il ritorno in amaranto nel 2015 rappresentò, una scelta di cuore, visto che voleva chiudere la su carriera da calciatore in riva allo Stretto, dove tutto era iniziato.
Questo figlio del Sant’Agata, reggino d’adozione, un’autentica icona dei colori amaranto, non ha mai dimenticato i suoi trascorsi e la città che lo ha visto crescere e, nella giornata di oggi, è stato in visita al Centro Sportivo Sant’Agata.
Per lui – nato 45 anni fa a Castellammare di Stabia oggi procuratore di calciatori – tante emozioni e sorrisi.
Nel ricordare la gavetta nelle giovanili amaranto e la prima promozione in Serie A con la Reggina, ha incontrato il DG, Gabriele Martino, ad ulteriore dimostrazione che certi amori non finiscono mai.
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