Reggina-Crotone 1-4, il commento: suicidio amaranto

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La Reggina si ripete come contro il Varese, dopo un primo tempo in cui la squadra ha giocato un buon calcio, nella ripresa incassa quattro goal da un Crotone cinico e spietato che ha dimostrato di meritare la posizione che attualmente occupa in classifica.

Zanin e Gagliardi mettono in campo la stessa squadra di Carpi, unica differenza il rientrante Barillà al posto di Pambou, in panchina a causa di una caviglia malconcia. Drago conferma il 4-3-3 con la novità Matute che sostituisce lo squalificato Dezi.

Nel primo tempo gli uomini di Gagliardi provano a fare la partita, mentre il Crotone si limita a controllare il campo e non creando particolari apprensioni alla difesa amaranto, nonostante le offensive dei suoi esterni. Le occasioni da goal più importanti del primo tempo capitano sui piedi di Di Michele che prima sbaglia un rigore in movimento dopo un malinteso tra Suagher e Gomis e, qualche minuto dopo, dall’out di destra non riesce a servire Lucioni appostato tutto solo in area di rigore.
La Reggina nonostante un possesso di palla superiore non riesce ad affondare il colpo.

Nella ripresa la Reggina rimane negli spogliatoi, ed il Crotone prende il sopravvento. Al 65′ Cataldi raccoglie un pallone in area, e batte Pigliacelli con un preciso diagonale. Gli amaranto subito il colpo riescono a trovare il pareggio al 74′ con il neo entrato Gerardi che dal limite lascia partire un destro violento che non lascia scampo a Gomis. Trovato il pari va in scena il remake della gara contro il Varese: Ishak, un minuto dopo, firma il sorpasso pitagorico, con l’aiuto della difesa amaranto che lo guarda come se fosse un alieno. Ma non è finita qua, perché all’82, Barillà abbatte Pettinari in area, l’arbitro concede il rigore che viene trasformato dallo stesso Pettinari che in chiusura di partita firma iL poker dei pitagorici e fissa il risultato sul 4-1.
Una triste sconfitta per gli amaranto che ancora una volta confermano la loro fragilità difensiva e mentale. Adesso la Lega Pro é un po più vicina.

 

 

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Author: Francesco

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