Reggina – Brescia: Il ricordo di Giovanni Toschi

Reggina - Brescia

Questo post é stato letto 2630 volte!

Reduce da quattro sconfitte consecutive, la Reggina – non vince dalla seconda giornata  3-1 sul Pescara – dovrà ritrovare la migliore condizione e lo smalto di un tempo, nell’affrontare al Granillo un altro cliente scorbutico: il Brescia di Diego Lopez, che reduce dal Ko interno con il Frosinone, in graduatoria ha due punti in più degli amaranto.  È il ventesimo match in campionato, quello andrà in scena tra poche ore  tra la squadra dello Stretto e la “Leonessa”. È una delle gare più frequenti tra i cadetti, anche se la sfida manca dall’annata 2013/2014. Allora, terminò col punteggio di 1-1 con le reti di Fischnaller e Corvia. Il primo confronto avvenne in serie cadetta, era il campionato 1968/1969. Le “Rondinelle”, al Comunale, dovettero piegarsi grazie alla rete del bomber amaranto Luigino Vallongo, che valse la vittoria.

Alla vigilia di Reggina – Brescia, valevole per la decima giornata di campionato di serie B, Giovanni Toschi, grande protagonista della sfida di quel tempo, ha ricordato con un pizzico di emozione quella gara, regalando ai microfoni di NtaCalabria, il suo pensiero sul l’attuale momento degli amaranto.

IL BRESCIA DI ALLORA

Era già una bella squadra, molto forte. Aveva in rosa grandi giocatori. C’era Galli in porta. Ricordo Salvi. Era un’ala destra micidiale, piccolino di statura. Anche lui come me, faceva lo scatto e andava via. Ti saltava sempre.

IL SUO MARCATORE: FUMAGALLI

Alto, magro, era un buon marcatore, così lo ricorda la “zanzara”. Riuscii a superarlo spesso. In un articolo dell’epoca, scriveva di Toschi Paolo Marra: “Ne aveva combinato una delle sue, aveva cioè puntualmente mandato in barca quel Fumagalli, che nel tentativo di stargli dietro, si strappò ad un quarto d’ora dall’inizio.”

IL RICORDO DI QUELLA VIGILIA

Armando Segato, persona veramente squisita ed ottimo allenatore, la domenica mattina, prima del pranzo, ci convocò e chiarì come avremmo dovuto affrontare la gara, ricordandoci  l’atteggiamento, le posizioni da tenere in campo, le marcature che avrebbe dovuto adottare il reparto difensivo e la squadra in generale – allora si giocava ad uomo – ricordandoci di non perdere di vista i giocatori chiave della squadra avversaria.  Il tutto, recependo le nostre osservazioni, per  pianificare ulteriormente le strategie che la gara imponeva.  

CON LUI FRANCO CAUSIO

Così lo descrive il Giovannino amaranto:

Era un’ala destra pura, giocò una bella partita. Si vedeva già da allora che aveva un grandissimo talento, aveva classe. Non gli mancava niente. Tutte doti che lo portarono poi ad essere un punto cardine della Juventus e della Nazionale del tempo.

UN SEGATO LUNGIMIRANTE

Allora, era molto giovane e per questo, il mister, che ne aveva intuito le sue qualità, lo preservava facendolo partire dalla panchina. Puntualmente lo inseriva, per risolvere e spezzare con reti determinanti e prestazioni sempre all’altezza, l’equilibrio del match. Saltava l’uomo, creando spazzi utili agli attaccanti, oltre ad effettuare assist invitanti, per il bomber di allora, Luigino Vallongo, andato a segno in quell’occasione.

PARTITA COMBATTUTA

Con mente lucida e puntuale, Giovanni Toschi, così ricorda quella sfida:

Fu una partita dura e combattuta da entrambe le parti e nonostante avessimo avuto qualche occasione per chiuderla definitivamente, conquistammo una vittoria ampiamente meritata.

IL SUO PUBBLICO

Lo ricorda bene la “Freccia del sud” quel pubblico.

Come toccavo la palla – dice – il pubblico presente all’allora Comunale, si esaltava guardando i miei veloci inserimenti palla al piede sulla fascia sinistra e nel saltare il mio diretto marcatore, incitandomi costantemente. Era un pubblico eccezionale, caldo, come è ed è sempre stato il quello reggino, morbosamente attaccato ai colori amaranto.

IL MOMENTO DELLA REGGINA

Sicuramente, ha puntualizzato, gli amaranto non sono quelli visti sino ad ora. Meritano di più. La Reggina, non è assolutamente una squadra da bassa classifica. Sono convinto, che recupererà e farà delle grandi prestazioni, per dare tante soddisfazioni ai tifosi. Anche se la partita è molto delicata, gli amaranto, hanno tutte le carte in regola per fare risultato.

PUNTI DI VISTA

 Il collettivo c’è e potrà certamente permanere nell’alta classifica. È vero sono mancati i risultati e il morale è andato giù. Di conseguenza la squadra ha risentito della mancanza di punti importanti ai fini della classifica.

Certamente, le espulsioni hanno influito sul rendimento del collettivo. Con un paio di vittorie di fila, il morale tornerà ad essere alto e rivedremo la squadra che da sempre conosciamo.

 IL TIFO ASSENTE

Purtroppo, ha concluso, l’attuale situazione dovuta al Covid19, ha privato la squadra del suo pubblico, specialmente quello della Sud, che io conosco perfettamente.

Ha sempre dato e mi ha dato una carica da brividi. Questa assenza, ha inciso ed incide almeno per 80% sul morale e sull’andamento delle gare del Granillo e non solo.

 

Questo post é stato letto 2630 volte!

Author: Enzo La Piana

Ha iniziato nei lontani anni ottanta a scrivere di sport, per un breve periodo, per il giornale il "Provinciale". Nel tempo il mondo della televisione lo ha catturato, facendolo appassionare alle riprese televisive, coltivate grazie all'emittente RTV. Prima di approdare su Ntacalabria, ha scritto per altri blog e giornali anche online seguendo il calcio e la Reggina.