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Il presidente del Comitato olimpico regionale rivolge il saluto del mondo dello sport al vescovo di Locri, appena nominato alla guida della Diocesi di Reggio -Bova
«Il mondo dello sport calabrese in tutte le sue componenti – afferma il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò – rivolge il proprio deferente benvenuto al nuovo Arcivescovo di Reggio Calabria – Bova, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, la cui figura carismatica diverrà la guida spirituale di tutta la comunità reggina. La nostra è una terra difficile in cui lo svolgimento di un ruolo così delicato rappresenta più che mai una gravosa responsabilità. Sono convinto che il nuovo pastore della Chiesa fondata da San Paolo saprà interpretare i bisogni del territorio, rispondendo con attenzione ai richiami provenienti dalle fasce più deboli della popolazione. In tal senso siamo certi che la sua opera pastorale saprà rappresentare una luce di speranza per tutti».
«La precarietà e l’incertezza che attraversano la nostra società – continua Praticò – spinge molti alla disperazione e allo sconforto. Poter fare affidamento su una figura di elevato spessore spirituale, morale e culturale, come monsignor Fiorini Morosini, è un segnale di grandissima importanza per la città di Reggio e per l’intero territorio diocesano. Un dialogo costante tra la Chiesa e le realtà istituzionali come il Coni certamente contribuirà allo svolgimento della funzione sociale che lo sport, anche attraverso gli oratori, assolve a beneficio dei più giovani. Noi nel nostro piccolo cerchiamo ogni giorno di operare in tale direzione. Accogliamo con grande gioia e con il cuore pieno di cristiana speranza – conclude Praticò – l’arrivo a Reggio Calabria di monsignor Fiorini Morosini con l’augurio che i suoi insegnamenti possano costituire anche per il mondo dello sport un sentiero illuminato su cui camminare. Siamo certi che il presule riuscirà a proseguire l’intensa opera pastorale, condotta anche in direzione del mondo dello sport, attuata per oltre vent’anni dal suo predecessore, monsignor Vittorio Mondello, cui esprimiamo la nostra gratitudine per quanto fatto per tutti noi nel periodo del suo episcopato, difficile ma fecondo di impegno civile».
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